Tirare le fila per allacciare nodi
di Associazione AIM
Riflessioni finali del progetto “RelAzioni a catena – Comunità educante i movimento”
Il progetto RelAzioni a catena è stato avviato ormai due anni fa ed è alle sue ultime battute. Coinvolge un gruppo di 14 partner tra scuole, Associazioni e Organizzazioni del Terzo Settore specializzate in ambiti diversi; incide sui Municipi I, X e XIV di Roma e mira a combattere la dispersione scolastica nella fascia d’età 11-17 anni.
In questi giorni il gruppo di partner si riunirà in videoconferenza per discutere dei risultati e degli obiettivi, dei punti di forza e di debolezza e di prospettive future. Uno dei temi all’ordine del giorno sarà anche come realizzare una restituzione dell’operato collettivo verso la comunità educante, pur non potendo stare vicini fisicamente.
E’ utile, a questo punto, riflettere sullo stravolgimento subìto dall’impianto progettuale e sulla capacità di rinnovamento, flessibile e resiliente, messa a punto dai partner dinanzi alla sfida del Covid-19. La riflessione non è volta ad auto-complimentarsi né ad auto-commiserarsi, ma a comprendere cosa è stato fatto e cosa si poteva eventualmente fare diversamente, in un’ottica di miglioramento.
Tra marzo e aprile 2020 il progetto ha affrontato una complessa rimodulazione dovuta all’emergenza sanitaria. In brevissimo tempo tutte le attività a sostegno degli studenti, dei docenti e della comunità educante si sono dovute fermare perché era impossibile svolgerle in presenza. Il repentino passaggio alla DAD ha messo in difficoltà docenti, studenti e famiglie, delineando uno scenario potenzialmente esplosivo per i ragazzi e le ragazze più fragili e a rischio di abbandono. Una delle caratteristiche di RelAzioni a catena era proprio la compresenza tra gli operatori delle Associazioni partner e i docenti, all’interno delle classi scolastiche, per innovare la didattica e supportare gli insegnanti di diverse materie. E’ stato quindi necessario, da un giorno all’altro, rinunciare al contatto diretto con gli studenti e mettere il progetto su nuovi binari, tarando gli obiettivi e individuando nuove strade per raggiungerli.
I responsabili del progetto hanno ritenuto importante muoversi il più rapidamente possibile per modificare le attività e contribuire ugualmente al supporto della comunità educante. La rimodulazione è iniziata con l’analisi della situazione generale delle scuole. Una volta ricostruito il contesto, i responsabili del progetto si sono confrontati con i partner e hanno deciso insieme di continuare i percorsi di formazione per studenti e docenti attraverso la realizzazione di video tutorial, utilizzabili sia in presenza che a distanza. La difficoltà di comunicare con le scuole ha portato i responsabili a fare da tramite tra queste e gli altri partner del progetto. E’ stato creato un sito web che racchiude i numerosi materiali formativi, realizzati dal progetto su diverse tematiche. Il sito è collegato a un canale Youtube e fa da raccoglitore di corsi e materiali didattici per docenti e studenti. E’ interessante pensare che la loro realizzazione sia avvenuta in pieno lockdown, ad opera di educatori non necessariamente esperti in videoriprese e editing, che facevano del loro meglio per proseguire le attività formative attraverso uno schermo. I corsi toccano i più disparati argomenti: dallo sport alla musica, dalla street art all’intercultura, alla comunicazione non violenta. Sono una vera e propria eredità che il progetto lascia alle sue scuole partner, ma anche a tutte le scuole italiane e ai loro studenti. Del resto, si tratta di un sito web gratuito e navigabile da chiunque, sia in classe che nel tempo libero! Eccolo qui:
http://relazioniacatena.associazionemeet.eu/
Anche nella fase della quarantena il progetto ha continuato a valorizzare l’idea di scuola come luogo accogliente e resiliente ma questa, intesa come luogo fisico, era inaccessibile, il vuoto invadeva i corridoi e…un pezzo degli obiettivi di progetto è andato via inesorabilmente in quei mesi. Si è perso -o si è allentato- il filo diretto che univa le associazioni partner con gli studenti di scuole medie e superiori e che aveva permesso di creare entusiasmo, aperture, nuovi comportamenti e sintonie.
E’ stato necessario focalizzarsi sul supporto alla Didattica A Distanza che sfidava gli insegnanti di ogni ordine e grado a reinventare la scuola. Associazione AIM, esperta in innovazione della didattica, ha impiegato molte delle ore di lavoro proprio nella formazione al personale docente. La rete territoriale e la comunità educante, invece, sono state supportate con incontri virtuali volti a riportare la progettualità e le energie sulla valorizzazione degli spazi pubblici dei quartieri e sulle risorse umane, diventati ancora più importanti durante la quarantena.
Per poter sostenere i ragazzi senza tuttavia stare loro accanto, molta energia è stata dedicata alle azioni di progettazione partecipata e sostenibilità della comunità educante, al fine di generare relazioni di qualità che potessero resistere nel tempo e migliorare i territori e il tessuto sociale degli stessi, rendendo ognuno più attento e più sensibile alle esigenze dei minori. E’ un piacere notare che sui Municipi X e XIV la situazione critica dovuta al Covid-19 sembra aver addirittura allargato l’area di azione della rete, includendo soggetti terzi che in precedenza ne erano rimasti fuori. Lo sforzo aggiuntivo che è stato necessario per progettare, promuovere e condurre gli incontri online è stato ripagato dalla presentazione di diverse proposte progettuali e dalla nascita di nuove collaborazioni ed accordi.
Portare avanti il progetto nonostante tutto è stato un atto di coscienza, ma sicuramente non è stato semplice. Alcuni obiettivi sono stati raggiunti con minore incisività a causa delle condizioni oggettive che hanno impedito di agire come inizialmente previsto; altri obiettivi invece hanno ottenuto risultati importanti e soddisfacenti nonostante le difficoltà, rendendo il gruppo molto orgoglioso. Quel che rimane in ognuno degli attori del processo è di sicuro un arricchimento personale e di gruppo.
La speranza è che il virus che ci allontana e ci “frena” venga controllato e poi sconfitto, e che si possa tornare a concepire le RelAzioni come le intendevamo prima, ma più consapevoli e più saggi di prima, dunque dandogli ancora più valore.
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