L’Associazione BUONO: in classe tra arnie e miele e poi alla scoperta del territorio per renderlo migliore

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L’Associazione “BUONO” nasce nel 2015  a Roma, da un gruppo di amici uniti dall’obiettivo di tutelare la biodiversità del territorio e divulgare la cultura scientifica.  Le attività di BUONO sono mirate a sensibilizzare le persone al rispetto e alla tutela dell’ambiente, usando il meraviglioso mondo delle api come strumento. L’apicoltura ha in questo senso un duplice ruolo: è un’attività volta a tutelare le api, ma anche uno strumento attraverso il quale si possono veicolare messaggi positivi…Dall’importanza della biodiversità, alla tutela dell’ambiente naturale, alla creazione di relazioni umane fondate sui principi cooperativi, proprio come fanno le api.

La mission di BUONO si può riassumere in 3 parole chiave: Proteggere, Studiare, Educare.

Proteggere

Le api sono insetti impollinatori indispensabili per il mantenimento della biodiversità, ma sono anche specie a rischio. Sono infatti molto sensibili agli agenti inquinanti, ai cambiamenti climatici e alle pratiche agricole industriali, fenomeni in grande aumento. Le cause del declino delle api sembrano essere soprattutto di origine antropica, basti pensare all’agricoltura intensiva o all’uso di pesticidi. Un metodo semplice ma molto efficace per proteggere le api consiste nel salvaguardare gli habitat naturali nel territorio agricolo, attraverso la creazione e gestione di Aree protette naturali. Proprio per questo BUONO ha scelto l’Oasi LIPU di Castel di Guido dove collocare le prime venti famiglie di api. Un progetto di divulgazione scientifica di BUONO, realizzato proprio presso questo apiario, ha ottenuto il premio EurekaRoma 2018 a cura di Roma Capitale.

Studiare

Poiché le api sono eccellenti sentinelle della presenza dell’inquinamento ambientale, osservandole e studiandole è possibile ricavare informazioni su questo fenomeno. L’associazione BUONO mette in atto un programma di biomonitoraggio, ossia è impegnata nello studio della presenza degli inquinanti nel territorio dove è ubicato l’apiario, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico sperimentale delle regioni Lazio e Toscana e con la sezione di Igiene del Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive della Sapienza, Università di Roma.

Educare

L’impegno nel proteggere le api diviene utile solo se accompagnato da azioni di sensibilizzazione della collettività all’importanza che le api hanno nella natura. Per questo motivo BUONO porta avanti progetti didattici all’interno delle scuole. Tutelare l’ape significa garantire la conservazione dell’ambiente in cui essa vive e di conseguenza garantire la salute del pianeta e dell’umanità. I percorsi didattici sono rivolti a studenti di tutte le età, dalla scuola primaria alla secondaria di secondo grado, ed hanno l’obiettivo di trasmettere non solo fondamentali concetti di biologia e ecologia, ma anche diffondere una cultura fatta di alimentazione sana, scelta di prodotti di qualità (tramite l’analisi olfattiva e gustativa di diversi mieli) e promuovere l’avvicinamento al mestiere di apicoltore come possibile sbocco professionale.

Apiario, arnia

Le attività di BUONO nel progetto “RelAzioni a catena”

Nel quadro del progetto “RelAzioni a catena” gli operatori realizzeranno attività volte a potenziare le competenze di base in ambito scientifico degli studenti partecipanti, nonché volte a promuovere il Welfare di comunità.

Il Percorso Api è in corso di attuazione nell’IIS De Amicis-Cattaneo e a breve sarà avviato nelle scuole medie partner. Le prime attività hanno avuto inizio presso la succursale di Primavalle dell’Istituto De Amicis-Cattaneo, riscuotendo successo e stimolando l’attenzione e la curiosità degli studenti.

Gli incontri vertono su temi quali: La biologia dell’ape (forma e funzioni, teoria dell’evoluzione per selezione naturale e il fondamentale ruolo ecologico che questo insetto ricopre); Il mestiere dell’apicoltore (da raccoglitore ad allevatore, il mestiere viene contestualizzato da un punto di vista storico, geografico, teorico e pratico); Laboratorio di analisi sensoriale del miele e Avvicinamento all’analisi sensoriale e degustazione di mieli con le famiglie. Quest’ultima attività è un’occasione di aggregazione in cui i ragazzi saranno i veri protagonisti, poiché illustreranno le principali caratteristiche dei mieli e le tecniche di analisi sensoriale, di cui avranno appreso concetti e metodi durante il laboratorio precedente. La creazione di una sinergia tra figli e genitori contribuirà a rafforzare i legami e a far interagire le famiglie del territorio. Inoltre, questa sarà un’occasione per vivere lo spazio scuola in modo insolito, con uno scambio di ruoli che vedrà i ragazzi nella veste di “docenti” e gli adulti (genitori e professori) nella veste di “alunni”. Un ulteriore ricaduta positiva riguarderà una maggiore apertura verso prodotti meno conosciuti di altri e un approccio più consapevole alla scelta e al consumo dei prodotti alimentari.

La progettazione partecipata e il Welfare di comunità, pilastro del nostro progetto

Durante i prossimi mesi di progetto, BUONO realizzerà un’attività dal titolo “Conosci e esplora il territorio” focalizzata sulle passeggiate progettanti. Gli studenti saranno guidati in un percorso volto a promuovere il recupero dello spazio urbano. Si metteranno in gioco osservando attivamente il territorio circostante la propria scuola e scegliendo un’area che vorrebbero vedere riqualificata, indicando anche le modalità e i risultati del cambiamento che hanno in mente. Questo esercizio volto ad immaginare la bellezza e la cura dell’ambiente non sarà fine a se stesso, bensì costituirà una preziosa base sulla quale poggeranno le successive attività di progettazione partecipata curate da AIM nel secondo anno di progetto. AIM creerà tavoli di discussione tra cittadini e istituzioni coinvolgendo gli adulti del territorio che prenderanno contatti con le autorità competenti e chiederanno interventi concreti di riqualificazione e/o offerta di servizi. Le famiglie, gli stakeholder e le istituzioni locali (i Municipi e gli assessorati competenti in primis) daranno vita a un dialogo strutturato finalizzato a realizzare, se possibile, quei cambiamenti richiesti dalle giovani e meno giovani generazioni che vivono le aree periferiche della città e ne soffrono le disfunzioni.

 

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