La mediazione necessaria
di Società Dolce
A cura di Università di Bologna – Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia
Come avete conosciuto Giulia? Vi ha suggerito qualcuno di andare da lei?
Domandiamo.
No. Noi siamo andati lì, abbiamo iniziato a parlare con Marta.. ci ha detto “c’è questo progetto qua”. E sono entrato.
Ci risponde l’inquilino di un appartamento di edilizia residenziale pubblica (ERP).
Marta è la case manager e Giulia la mediatrice abitativa dell’Azione 5. Entrambe si occupano del cosiddetto progetto personalizzato, ovvero di quel percorso di accompagnamento annuale di cui usufruiscono i nuclei beneficiari del progetto Rapporti Corti inseriti nei percorsi Tailor made.
Giulia ha guardato tutta la nostra pratica. Lei è venuta qua, ha visto casa e ha fatto tutte le foto. Lei ha parlato con loro [Acer]. Due settimane dopo Acer mi ha richiamato e ha detto “c’è una casa per voi”.
La mediazione abitativa, pensata sin dall’avvio del progetto come possibile mezzo di rilevamento dei bisogni abitativi e strumento utile a fronteggiare eventuali conflitti nel contesto di vita, va in realtà imponendosi come una vera e propria necessità sul territorio di riferimento.
Indagando ruolo, potenzialità e criticità dell’esperienza di mediazione internamente al progetto emerge un quadro complesso dove diverse figure stanno attualmente collaborando alla ricerca di una ridefinizione di una variegata gamma di consuetudini relative all’ingresso e alla permanenza in un contesto ERP.
In qualche maniera si cerca di avvicinarci sempre di più ai contesti abitativi, l’idea però non è solo quella di aprire uno sportello localizzato, cioè uno sportello di prossimità, ma andare oltre […] Sono stati organizzati dei veri e propri workshop, sono dei tavoli di discussione, il cui tema è stato scelto da noi in base a quelle che sono le questioni più frequenti, gli argomenti magari di difficile comprensione. Siamo partiti con un argomento che è quello del canone […] un altro argomento importante, a loro molto caro che è quello della manutenzione […] Un altro argomento era l’importanza di saper leggere la fattura che a loro arriva e anche tutte le comunicazioni che Acer fa […] È nata qui perché non c’erano mai state delle cose così strutturate e organizzate […] (Operatori Acer)
Rapporti Corti pone una lente di ingrandimento su elementi di complessità che connotano storicamente le aree urbane a concentrazione ERP: in Bolognina sta difatti contribuendo a una sperimentazione investendo sull’aumento di consapevolezza e competenze degli abitanti nonché sulla creazione di una maglia di rapporti inter-istituzionali e sul miglioramento delle relazioni tra abitanti e istituzioni.
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