La rinascita di Zineb
di Società Dolce
“Questo progetto è stato un gran regalo per me e per mia figlia”.
E’ con queste parole che Zineb inizia a raccontare la sua esperienza come beneficiaria dell’azione Tailor Made.
La conosciamo in un momento di forte difficoltà: aveva da poco perso il lavoro a causa della pandemia e le ristrettezze economiche si ripercuotevano anche nella relazione con la figlia pre-adolescente. La donna ha raccontato di non riuscire ad offrire momenti di svago alla figlia e di sentirsi, per questo motivo, spesso in difetto.
“Non me l’aspettavo che da un colloquio, da una stretta di mano e da un inshallah sulla porta, la mia vita prendesse una piega diversa. Mi sento più disponibile anche per i miei figli. Prima mia figlia viveva tra le nuvole e ora grazie allo sport e al teatro ha avuto la fortuna di esprimersi e di sfogarsi”.
Se dal punto di vista affettivo e relazionale la coppia genitoriale rispondeva adeguatamente, vi erano delle difficoltà nel garantire occasioni di crescita fuori dal contesto familiare. Per questo il nucleo familiare è stato accompagnato e supportato nella scelta di percorsi sportivo-socializzanti, con l’obiettivo di creare momenti significativi che andassero a contrastare un ambiente poco stimolante. La ragazzina ha avuto così l’opportunità di praticare gratuitamente pallavolo e di partecipare ad un laboratorio teatrale.
“E’ un grande progetto anche per me. Ho fatto un corso di italiano che mi è servito per migliorarmi, mi hanno offerto anche un lavoro. Mi sembrava un sogno!”
La donna ha espresso chiaramente quali sono stati per lei i bisogni a cui Rapporti Corti ha dato voce; come spesso accade uno dei primi passi per vivere il territorio in modo consapevole è la conoscenza della lingua italiana. Si parte da qui per migliorare la propria condizione di cittadino attivo, di lavoratore e di adulto in grado di supportare la propria famiglia.
“Ho anche capito che fare delle cose insieme a mia figlia, uscire con altre famiglie, è importante. Siamo state bene”.
Uno degli obiettivi progettuali è quello di offrire occasioni di scambio e di condivisione con gli altri nuclei in modo da favorire la nascita di legami significativi che potranno continuare a crescere anche una volta concluso il progetto.
“Dopo quest’anno, voi e Spazio Incontro ci sarete per noi?”
Quello che emerge è il bisogno di continuare a sentirsi parte integrante di una comunità: le relazioni nate all’interno del progetto devono continuare ad alimentarsi e ad essere sostenute dal desiderio di divenire una comunità educante e solidale.
(photo @wirestock)
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