A LATINA UNO SPAZIO GIOCO, PER GIOCARE SPORCANDOSI LE MANI
di cemeadelmezzogiorno
Ritrovare i contatti personali, che nel periodo del Lockdown hanno rischiato di perdere, riscoprire quanto è bello imparare giocando, regalarsi momenti di spensieratezza… Ogni giorno, bambini e ragazzi possono fare queste esperienze, negli spazi messi a disposizione dalla parrocchia di San Luca, nel quartiere Nova Latina, dove ormai da una settimana è attivo uno Spazio Gioco, che si svolge all’interno del progetto Radici di Comunità.
Lo Spazio gioco – le cui attività si svolgono dal lunedì al venerdì dalle 8:00 alle 13:00 e proseguiranno fino al 17 luglio – coinvolge 34 bambini e ragazzi 6 ai 14 anni: inizialmente il progetto prevedeva il coinvolgimento anche di bambini di cinque anni, ma sarebbe stato difficile fare gruppi omogenei, nel rispetto delle regole contro la diffusione del Covid. Regole che sono state un ostacolo non da poco, ma che si è riusciti a rispettare e anzi a far diventare un modo per migliorare la qualità dell’esperienza.
Imparare giocando insieme
I bambini iscritti sono stati divisi in gruppi: i verdi (dai 6 ai 9 anni), i blu (9-11), i gialli e i rossi (12-14). Questo per rispettare la normativa per le attività con i minori, che chiede che il rapporto sia di un animatore ogni sette bambini fino agli 11 anni, mentre per i più grandi il rapporto deve essere da 1 a 10. Ciò nonostante, il progetto ha garantito per ogni gruppo almeno due operatori, anche per affrontare problemi molto pratici, che le norme pongono: se un bambino, ad esempio, deve andare in bagno, bisogno accompagnarlo, per poi igienizzare tutto e riaccompagnarlo nel gruppo.
I partner di Radici di comunità (Auser, Caritas, FantasticArt, Acli Latina, Cooperativa Progetto 2000, Ponti Reti, Cammino), gestiscono sette laboratori: Lo Yoga della Risata, il Laboratorio Musicale, il Laboratorio delle Emozioni, Giochi per lo Sviluppo delle Attività Sociali e Civiche; Esplorazione Ambientale; il Laboratorio Logico Matematico; l’Orto-attività civico ambientali (sono state portate casse di terra, perché i bambini possano “sporcarsi le mani”).
Il laboratorio Esplorazione ambiente, inoltre, prevede delle uscite. I ragazzi faranno delle passeggiate all’interno di Nova Latina, con una biologa, per imparare a riconoscere le piante. Ci sarà anche un’uscita con un pulmino: al mare per vedere la duna o in un bosco per vedere gli alberi, verificando così alcune cose già viste o scoperte durante l’esplorazione ambientale nel quartiere.
È vietato l’uso dei telefonini. I più grandi, che vengono da soli e hanno il cellulare, all’arrivo devono depositarli, per riprenderli all’uscita.
Per le famiglie
Ci sono anche attività anche per i genitori, in particolare il Caffè con le famiglie: i martedì mattina dalle 8:00 alle 10:00, i genitori possono incontrare la psicologa Ileana Pernice della Caritas. Possono così approfondire le tematiche che preferiscono, cercando insieme soluzioni anche pratiche: non ci sono temi predefiniti, sono piuttosto colloqui sui problemi quotidiani.
Le collaborazioni
Oltre ai laboratori e al tempo dedicato al gioco libero, si potranno fare anche altre attività. Il luogo è particolarmente adatto allo Spazio Gioco, perché la parrocchia è dotata di campi di basket, calcio e pallavolo, spazi ombreggiati, perfino un piccolo anfiteatro. Il parroco, Don Mario Sbarigia, ha chiesto al Latina Basket, che si allena lì, di accogliere anche i ragazzi del progetto. Quindi i gialli e i rossi, cioè i più grandi, una volta a settimana potranno allenarsi, anche se le norme contro il Coronavirus impediscono giocare le partite. Ma il basket è uno sport educativo, e i ragazzi sono contenti di avere la possibilità di conoscerlo meglio.
Un aiuto verrà anche da alcuni ragazzi in servizio civile il cui progetto non è stato ancora riattivato dopo il lockdown. Affiancheranno i capogruppo e faranno alcune attività.
Importante è anche la collaborazione del Comune di Latina, che è partner del progetto Radici di Comunità. Alcuni dei bambini e dei ragazzi che si sono iscritti sono stati indicati dall’Ufficio Minori del Comune. E nel gruppo sono stati inseriti anche due bambini con autismo: uno con una forma più lieve e uno con autismo grave, che sarà seguito da un educatore del Comune.
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