Scheda Progetto

 

QUARTIERI SPAGNOLI, QUARTIERE EDUCANTE. 

La prima Scuola diffusa in Italia, un modello educativo innovativo e attivo, una comunità educante allargata e responsabilmente coinvolta nel futuro dei propri ragazzi. 

Un progetto finanziato dal Bando Nuove Generazioni 2017,  gestito da CON I BAMBINI Impresa sociale – Soggetto Attuatore del  “Fondo per il Contrasto della Povertà Educativa Minorile”, Legge 28 dicembre 2015 n. 208 articolo 1, comma 392.  

Soggetto Responsabile
Impresa Sociale DPDB Montecalvario Srl

Territorio
Napoli (NA)

Importo deliberato
864.000 euro

Partenariato
Associazione Ariete, Associazione Sportiva Dilettantistica Ronin, Azienda Sanitaria Locale Napoli 1 Centro, Comune di Napoli – Municipalità II, Dalla Parte dei Bambini, I.N.D.I.R.E. – Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educativa, IRIS (Istituto Ricerche Immaginali e Simboliche e Controeducazione), Liceo Statale Antonio Genovesi, Napoli Children, Piedi per la Terra, Pushapp Srl, Università degli Studi di Napoli Federico II – Dipartimento di Scienze Politiche

Il reticolo ortogonale dei Quartieri Spagnoli, nel centro di Napoli. In verde la sede di FOQUS, in azzurro gli edifici sacri, in giallo i palazzi storici.

 

INDICE.  

  1. Premessa, La Povertà Educativa. 
  2. Il Progetto Quartieri Spagnoli, Quartiere Educante. 
  3. Gli Adulti del Quartiere diventano insegnanti. 
  4. Una Seconda Chance peri ragazzi e le ragazze di maggiore età che sono usciti anzitempo dal ciclo scolastico,
  5. Nel progetto saranno coinvolti anche gli studenti liceali del Liceo A.Genovesi di Napoli. 
  6. Il corso di competenze digitali e competenze in discipline STEM, insegnamento attivo e primario. 
  7. Tra gli insegnamenti è prevista l’educazione ecologica ed alimentare.
  8. Le attività sportive e di movimento, occasione per il rafforzamento delle competenze sociali e relazionali. 
  9. Monitoraggio e valutazione. 
  10. Studio per la trasferibilità del modello sul territorio lombardo.
  11. Analisi d’impatto.

 

QUARTIERI SPAGNOLI, QUARTIERE EDUCANTE.  

La prima Scuola diffusa in Italia, un modello educativo innovativo e attivo, una comunità educante allargata e responsabilmente coinvolta nel futuro dei propri ragazzi.  

Un progetto finanziato dal Bando Nuove Generazioni 2017gestito da CON I BAMBINI Impresa sociale – Soggetto Attuatore del  “Fondo per il Contrasto della Povertà Educativa Minorile”,  Legge 28 dicembre 2015 n. 208 articolo 1, comma 392.   

  1. Premessa, la povertà educativa.

Sono la Sicilia e la Campania a detenere il primato delle regioni italiane con la maggiore “povertà educativa”, cioè quelle in cui è più scarsa e inadeguata l’offerta di servizi e opportunità educative e formative che consentano ai minori di apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni. Fanno da contraltare Lombardia, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, le aree più “ricche” di offerta formativa ed extracurriculare per i minori.  

La povertà educativa minorile è una questione che non ha solo un impatto immediato per quanto riguarda le condizioni dell’infanzia, ma riguarda la qualità del futuro del nostro Paese e della sua presenza nello sviluppo del mondo globalizzato.  

I minori tra 6 e 17 anni in Italia sono oltre 6,8 milioni, ovvero oltre l’11% dell’intera popolazione. Tra le città maggiori (con più di 250 mila abitanti), le prime quattro posizioni per numero di abitanti tra i 6 e i 17 anni sono quattro centri del Sud: Napoli (circa il 13%), Catania e Palermo (12% circa) e Bari (10,8%).   

 

  1. Il progetto QUARTIERI SPAGNOLI, QUARTIERE EDUCANTE.

Il progetto muove dalla convinzione che per contrastare i nuovi disagi dell’infanzia occorra avviare dei nuovi processi, nuovi programmi di aggiornamento e riqualificazione a favore di tutti i responsabili della comunità educante.  

Promuove con una modalità mai sperimentata prima in Italia la dimensione partecipativa e la presa in carico delle giovani generazioni da parte di un intero Quartiere, uno dei Quartieri più problematici e a rischio devianza d’Italia: i Quartieri Spagnoli di Napoli diventano Quartiere Educante.  

La sperimentazione guarda anche alla necessità di una profonda riforma della scuola secondaria di primo grado e si struttura per riconnettersi a riflessioni nazionali e a possibilità di replicabilità in altri contesti urbani del Paese.  

Il progetto intende ridefinire i perimetri di una rete educante che coinvolga un intero Quartiere. Sarà la Scuola più grande d’Italia: le sue aule coincideranno con la dimensione del Quartiere; botteghe, attività commerciali, uffici pubblici saranno gli spazi di una Scuola dove insegnanti, laboratoristi, dipendenti pubblici e artigiani costituiranno il più ampio gruppo docente a servizio della inedita e sperimentale formazione di ragazzi tra gli 11 e i 13 anni. 

  

  1. GLI ADULTI DEL QUARTIERE DIVENTANO INSEGNANTI.

 L’attività della Scuola diffusa sarà gestita da un gruppo di giovani insegnanti, esperti nelle pratiche educative della Scuola Attiva. 

Lo studio delle lingue prevede il lavoro di due insegnanti madrelingua inglesi, per 3 ore settimanali durante l’intero corso dell’anno.  

Ma all’interno di un rinnovato programma curriculare della Scuola secondaria (rinnovato nelle modalità, nei tempi, nelle figure dei docenti) si sperimenta il riconoscimento delle potenzialità educative di cui sono portatori, insieme agli insegnanti, anche gli adulti impegnati nelle attività produttive, economiche e dei servizi pubblici del quartiere. 

Gli adulti che lavorano ogni giorno nei Quartieri Spagnoli saranno chiamati a partecipare direttamente ai programmi educativi, trasmettendo i propri saperi e assumendo una responsabilità diretta nel rapporto con i ragazzi: fornai, ristoratori, tipografi, pasticceri, meccanici, falegnami, fotografi, il personale pubblico delle ASL, quello dei servizi tecnici della Municipalità, …. , saranno tutti chiamati a mettere a disposizione le proprie competenze (affiancati dagli insegnanti) per lezioni attive.  

Saranno protagonisti di una nuova comunità adulta educante  

Non si tratterà di trasmettere le proprie competenze tecniche (altrimenti si tratterebbe dei già noti programmi di alternanza scuola-lavoro): dal fruttivendolo, insieme a lui e all’insegnante, si impareranno i cicli delle stagioni e la botanica; dal panettiere, con lui e l’insegnante, si parlerà di lievitazione e chimica; dal tipografo: delle grandi innovazioni della scrittura; ….  

Si imparerà facendo esperienza, insieme: giovani studenti, insegnanti, educatori e adulti, artigiani, commercianti e lavoratori del Quartiere. 

  

  1. UNA SECONDA CHANCE PERI RAGAZZI E LE RAGAZZE DI MAGGIORE ETÀ CHE SONO USCITI ANZITEMPO DAL CICLO SCOLASTICO. 

 Vengono per la prima volta coinvolti nelle attività scolastiche anche giovani tra i 16 e i 18 anni che non hanno concluso il ciclo scolastico e quindi sono a rischio. 

A loro viene offerta l’opportunità di svolgere il ruolo di tutor dei ragazzi più piccoli iscritti alla Scuola primaria.  

I tutor saranno invitati ad assumere un ruolo di accompagnamento nei confronti del gruppo classe; riceveranno una breve formazione a cura di operatori professionisti e un compenso per il ruolo svolto. Per ricevere il compenso dovranno però conseguire l’obbligo scolastico seguendo, parallelamente al lavoro di tutor, dei corsi tenuti dai docenti del Liceo Genovesi di Napoli, alla fine dei quali raggiungeranno l’obbligo scolastico.  

  

  1. NEL PROGETTO SARANNO COINVOLTI ANCHE GLI STUDENTI LICEALI DEL LICEO A.GENOVESI DI NAPOLI. 

 Agli studenti del III anno dei Corsi di Scienze Umane del Liceo Genovesi di Napoli (i cui docenti staranno tenendo i corsi di formazione per i giovani tutor) si proporrà di assumere un ruolo di tutor-junior nei confronti del gruppo classe; per svolgere il ruolo riceveranno una breve formazione a cura dei propri docenti e il Liceo riconoscerà loro dei crediti per il ruolo svolto; saranno seguiti da un gruppo di psicologi dell’Università Federico II di Napoli (per sostenerne il compito e svolgere anche attraverso di loro l’analisi e l’osservazione dell’andamento del progetto sotto i profili socio-psicologici). 

  

  1. IL CORSO DI COMPETENZE DIGITALI E IN DISCIPLINE STEM, INSEGNAMENTO ATTIVO E PRIMARIO. 

 La scuola sperimentale prevede di svolgere un corso di avvicinamento alle logiche di programmazione e utilizzo delle nuove tecnologie (sin dalla prima classe della scuola secondaria di primo grado). La materia prevede lo svolgimento di un corso per l’intero anno scolastico e la realizzazione di un prodotto digitale nell’ambito dello sviluppo tecnologico attuale (ad es.: app, IoT).  

La gestione e la produzione dei contenuti del sito e della comunicazione social della scuola sperimentale, sarà a cura degli allievi stessi, coordinati e accompagnati da esperti insegnanti. 

 

  1. TRA GLI INSEGNAMENTI È PREVISTAL’EDUCAZIONE ECOLOGICA ED ALIMENTARE. 

 Tra le materie curriculari, insieme a italiano, storia, matematica… è previsto un lavoro all’interno e all’esterno dell’aula per attività di orticultura, coltivazione e produzione agricola di prodotti da utilizzare all’interno della mensa scolastica. Esperti educatori porteranno i giovani studenti a coltivare alcuni terreni posti sotto la Certosa di San Martino, i cui frutti i giovani studenti utilizzeranno nella gestione della mensa, che sarà affidata direttamente a loro. 

Per i genitori dei ragazzi e l’intera Comunità Educante che partecipa al progetto della Scuola diffusa, è previsto un parallelo lavoro di educazione all’acquisto consapevole, che condurrà alla formazione di un gruppo d’acquisto e una banca del tempo delle famiglie i cui figli partecipano come studenti o come tutor alla Scuola diffusa. 

  

  1. LE ATTIVITÀ SPORTIVE E DI MOVIMENTO,OCCASIONE PER IL RAFFORZAMENTO DELLE COMPETENZE SOCIALI E RELAZIONALI. 

 Non si utilizzerà la palestra della scuola, posta all’interno del complesso di FOQUS. I ragazzi faranno movimento in una delle Palestre dei Quartieri Spagnoli, nella Palestra di arti marziali e orientali dell’Associazione RONIN, i cui sportivi (anche campioni nazionali di discipline sportive orientali) cureranno (in esterno) saranno insegnanti dell’intera classe di scuola secondaria di primo grado. 

  

  1. MONITORAGGIO E VALUTAZIONE.

Il monitoraggio dell’attività educativa sperimentale sarà affidato all’INDIRE, che svolgerà una osservazione e valutazione delle qualità e degli impatti del nuovo programma educativo su ragazzi e comunità, per verificare la possibilità di una applicabilità sperimentale su scala nazionale, per la modifica dei Piani triennali di Offerta Formativa attuali. 

  

  1. STUDIO PER LA TRASFERIBILITÀ DEL MODELLO SUL TERRITORIO LOMBARDO. 

L’Istituto Ricerche Immaginali Simboliche di Milano, svolgerà un’osservazione delle fasi di svolgimento e degli effetti/impatti del progetto sotto i profili educativi, metodologici e di sviluppo socio-educativo della scuola diffusa, per raccogliere dati e informazioni riguardo alla replicabilità di parti della sperimentazione in ambito milanese (che in futuro potrebbe coinvolgere le scuole pubbliche del Municipio 6 di Milano).   

 

  1. ANALISI D’IMPATTO.

Il Dipartimento di Scienze Politiche della Università Federico II di Napoli lavorerà, coordinato ai soggetti incaricati delle azioni di analisi quantitative e di monitoraggio, alla valutazione e analisi di impatto del progetto sotto i profili economici, gestionali, organizzativi . 

Quartieri Spagnoli, Quartiere Educante di Napoli