Il genitore partner nell’educazione: un’esperienza innovativa dei nidi castellani
di qrescue
Il progetto pedagogico dei nidi del Comune di Castel San Pietro Terme afferma che per accogliere il bambino bisogna innanzitutto accogliere i suoi genitori, creare con loro uno spazio comunicativo per costruire un’alleanza e un progetto condiviso, improntato allo scambio e al confronto reciproco per costruire una «storia insieme», nella quale il bambino possa riconoscersi. Nel contesto educativo riconoscere il genitore come partner significa praticare una relazione simmetrica, in cui le educatrici e i genitori sono coinvolti in maniera autentica in una dimensione «tra pari» e le competenze dell’uno e dell’altro sono riconosciute da ambedue le parti come importanti. Il modello del partenariato è qualcosa che si costruisce nel tempo e si rafforza con la fiducia, la trasparenza, la chiarezza e la stima reciproca. Non è qualcosa che si dà a priori, ma deve essere alimentato da azioni precise.
Partendo da questa convinzione abbiamo aderito al progetto “Una rete qualificata di interventi per la cura della prima infanzia ovunque si realizzi”, un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile. Il progetto aveva tra i suoi obiettivi quello di rendere maggiormente protagonisti i genitori dei nidi e di coinvolgere i Consigli di Partecipazione nel processo di qualificazione dell’offerta formativa. A tal fine, in una assemblea a dicembre 2018 abbiamo chiesto ai genitori del nido Girotondo di Castel San Pietro e del nido Arcobaleno di Osteria Grande se volevano mettersi in gioco, predisponendo uno o più progetti educativi in continuità con la progettazione educativa dei nidi. I genitori del Comitato del nido si sono subito attivati coinvolgendo altri genitori e così hanno dato vita a numerosi progetti: al nido Girotondo hanno realizzato il progetto “Una foto con me”, mentre al nido Arcobaleno sono stati realizzati diversi progetti: “Passeggiata sensoriale”, “Frutta, sapori e colori”, “ Parcheggio per tricicli”, “Miniolimpiadi”. In entrambi i nidi inoltre genitori e nonni hanno contribuito al mantenimento e all’implementazione dell’orto didattico che era stato realizzato già lo scorso anno.
“Una foto con me” è un progetto sul tema delle emozioni primarie (gioia, sorpresa, rabbia, tristezza e paura), emozioni che avvertiamo molto presto nel corso della nostra esistenza e che anche un bambino di due anni ha già sperimentato e l’emozione dell’amore, emozione legata al rapporto con gli altri. In particolare, i genitori hanno scattato delle foto ai loro bambini mentre manifestavano queste emozioni. Le foto sono poi state montate in un video che è stato fatto vedere durante la festa di fine anno; inoltre le foto dei bambini sono state usate in sezione dalle educatrici per giocare e dialogare con le emozioni. Ciò ha permesso di portare le emozioni di casa dei bambini al nido rafforzando altresì l’identità dei bambini che ci hanno raccontato dell’amore per i loro animali, per i nonni ecc…
Il progetto “Passeggiata sensoriale” ha invece visto dieci mamme occupate nella realizzazione di un percorso sensoriale costituito da materiali diversi (sassi, corteccia, farina, sabbia, lana, acqua, erba ecc…) che i bambini hanno sperimentato con i piedi e con le mani.
“Frutta, sapori e colori” è stato sempre realizzato dallo stesso gruppo di mamme ed è stato incentrato sulla scoperta di frutta e verdura che i bambini di solito non mangiano al nido. I laboratori hanno stimolato la curiosità dei bambini e coinvolto tutti i sensi dei bambini (vista, olfatto, gusto, tatto).
“Il parcheggio dei tricicli” è un’idea nata dall’esigenza di mettere ordine in giardino. I genitori hanno proposto di realizzare dei parcheggi riciclando dei pellets che i bambini hanno accolto con molto stupore. Infine per la festa di fine anno i genitori hanno creato col materiale della sala di psicomotricità del nido un percorso senso-motorio per i bambini che hanno simpaticamente denominato “miniolimpiadi”.
Il progetto “Orto” nasce dal desiderio degli educatori e del Consiglio del nido di far vivere ai bambini il giardino in modo “diverso”, aiutandoli a scoprire le piccole meraviglie che esso nasconde.
Offrire ai bambini la possibilità di curare un giardino e un piccolo orto, significa renderli partecipi del ciclo della natura, partendo dai semi, dalle piccole piante profumate, per arrivare ai frutti e ai fiori; per stimolare la curiosità nei confronti della natura, del contatto con la terra e gli animali che la popolano, con l’erba, l’acqua e il sole. Genitori e nonni si sono messi al lavoro con vanghe e rastrelli alcuni sabati mattina per donare ai bambini questa meravigliosa opportunità educativa.Costruire progetti con i genitori è stata per noi un’avventura nuova; per la prima volta abbiamo “aperto” il nido come luogo di confronto e di costruzione di pensieri e abbiamo veramente incentivato la partecipazione delle famiglie alla vita del nido. E’ stata un’avventura positiva, da ripetere negli anni, inserendola come prassi educativa anche se non è stato facile coinvolgere i genitori perché molto impegnati con il lavoro.Per un genitore decidere di partecipare alle attività del nido è sempre un grosso impegno che deve mettere dentro l’organizzazione della sua giornata. Se è presente, significa che crede all’utilità di questi incontri.
Ci piace pensare che questa esperienza abbia favorito e rafforzato la relazione fra le famiglie sostenendo il passaggio da un insieme di genitori ad un “gruppo” di genitori che condividono percorsi ed obiettivi anche se, in realtà, non c’è stata la possibilità di fare una verifica di come i genitori stessi hanno vissuto questa esperienza.
D.ssa Erika Panzacchi
Pedagogista comunale
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