Percorsi educativi non formali: a Sora il Laboratorio di abilità sartoriali per mamme e nonne
di Cooperativa Santa Chiara
Contributo a cura dell’Associazione “Il Faro Sora Onlus” – Un’altra bellissima esperienza iniziata grazie al Progetto P.R.I.M.A.I.. Oggi è iniziato il Laboratorio dedicato alle abilità sartoriali, uno spazio in cui le mamme e le nonne riscoprono il piacere della tradizione che racconta le donne e la loro capacità di tramandarsi esperienze e competenze. Come la tradizione racconta oggi un gruppo di mamme e di nonne si sono ritrovate, intorno ad ago e filo per raccontare se stesse e il loro modo di vedere il futuro e contribuire al presente.
Lo spazio del confronto ha dimensioni sempre nuove e anche il passato può regalare spunti per immaginare luoghi fisici in cui le storie delle persone possono diventare patrimonio comune e oggetto di riflessione.
Un altro elemento connotante in questo laboratorio esperienziale è il “tempo”. In un periodo storico in cui si vive a ritmi accelerati e condizionati da una frenesia di efficacia confusa con la velocità delle azioni, in cui la socializzazione appare anch’essa “mordi e fuggi” e in cui la comunicazione è affidata alla fretta, ritrovare il tempo di stare insieme per imparare ha un senso profondo.
Il laboratorio di abilità sartoriali è gestito da una persona che, arrivata all’età della pensione, ha deciso di mettere a disposizione della comunità la propria competenza e le abilità acquisite nel corso dei tanti anni di esperienza lavorativa nel settore.
Milvia crede fermamente nel valore della “Comunità educante” e crede nel valore del tempo speso insieme ad acquisire una competenza e, al contempo, ad imparare dalle storie di tutti, concedendosi il tempo necessario per interiorizzare ogni sfumatura, ogni passaggio, ognuna delle innumerevoli pieghe che ogni esperienza di vita racconta.
Il filo, dunque, assume anche una valenza simbolica: l’allegoria di ciò che ci tiene unito, di ciò che contribuisce a creare e, quando possibile e reinventare. Il laboratorio creerà a partire da stoffe ma saprà anche reinventare qualcosa di desueto regalandole una nuova funzionalità.
Le mamme e le nonne si sono incontrate intorno alla macchina da cucire, alla tavola da stiro, al ferro a vapore e a tantissime stoffe diverse per colore, per foggia, per orditura e, nell’attenzione poste ad imparare, hanno preso a raccontare e a raccontarsi. Uno scambio emozionale bellissimo a cui abbiamo avuto la fortuna di poter partecipare.
Il progetto P.R.I.M.A.I. ha svolto la funzione di catalizzatore di un’energia che era nell’aria, del bisogno della comunità di diventare educante attraverso uno scambio intergenerazionale.
Il tavolo della sartoria si è trasformato nella antica “agorà” e si è parlato dell’essere genitori, delle difficoltà e delle soddisfazioni, dei problemi e della bellezza del ruolo e, le vite di ognuno, hanno rappresentato la trama della riflessione. Il filo conduttore è stata la voglia di imparare un mestiere e insieme lo spazio è diventato un luogo. Il laboratorio è di fatto un vero e proprio percorso formativo sebbene mantenga la bellezza della informalità.
Sono nate idee sulle cose da produrre, sono stati ipotizzati tanti scopi benefici da dare all’attività ma soprattutto abbiamo assistito alla nascita di una piccola Comunità nella Comunità.
Il progetto P.R.I.M.A.I. si conferma ancora un’importante opportunità territoriale, un ulteriore strumento concreto per dare forza alle energie che il territorio a volte nasconde, in una capacità di prossimità reale con i bisogni di cui è portatore, a volte inconsapevole.
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