PRIMAI a Sora: “Oltre 50 eventi per la comunità educante dedicati all’inclusione”

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di Vincenzina Porretta* –Il progetto PRIMAI si sta avviando alla conclusione e questo inevitabilmente comporta una valutazione dell’impatto le varie azioni proposte hanno condiviso con il territorio. Certamente ci saranno sedi più precise in qui questa analisi verrà sviscerata con valutazioni mirate e scientifiche anche grazie all’enorme numero di interazioni che in questi quattro anni il progetto ha animato.

In questa sede invece la valutazione la vorrei affidare al riverbero che il progetto ha avuto negli operatori, nei vissuti esperienziali ma anche professionali di tutti quelli che ci hanno messo impegno, fantasia, creatività, passione, professionalità. In occasione di un incontro a carattere informale ci siamo ritrovati in cerchio a raccontarci PRIMAI.

E’ bastato un attimo ed il piano della condivisione si è spostato sull’emozione di ogni singolo operatore. Il bagaglio di “avventure” che ognuno di noi, ciascuno per il proprio ruolo, si porta dietro è bastato a rendere la condivisione “speciale”.

PRIMAI ha rappresentato l’occasione per mettere in campo tecniche e professioni in una maniera assolutamente creativa, dove la “trasformazione continua”, basata sulla necessità di stare sempre sugli spunti offerti dai bambini, è stato, professionalmente parlando, ed in maniera unanime, un percorso di crescita senza precedenti.

Il progetto è stato “interazione continua”, ha avuto costantemente la “tensione propulsiva” della infinita fantasia dei bambini messa in campo per stare con loro e crescere insieme nel percorso. E la risposta del territorio è stata altrettanto importante e significativa, sia come riscontro metodologico sia per ciò che concerne il riconoscimento e la visibilità della ricchezza progettuale. Uno scambio tra tre territori diversi, in un’analisi comparata costante.

I numeri sono impressionanti: se ci fermiamo alle singole attività delle Officine di Comunità e degli eventi finalizzati alla Comunità educante andiamo oltre le 3000 interazioni per oltre 50 eventi dedicati all’inclusione sociale solo nel territorio di Sora.

La serata non ha avuto un sentimento malinconico di ciò che finisce ma, al contrario, ha avuto la grinta della consapevolezza che il know how acquisito è un patrimonio da mantenere e rimettere in campo ben oltre il termine delle attività progettuali.

 

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