“Sconfiggere mostri immaginari ci aiuta a sconfiggere la paura”: l’esperienza dei “Giochi di ruolo” a Sora

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Di Marco Vinci e Enrico Iafrate* –  Non è un segreto che durante il lockdown molte persone abbiano dovuto rinunciare alle proprie passioni, ritrovandosi non solo in una situazione collettiva di stress ma anche privati di quella che era e poteva essere la loro valvola di sfogo.

In una situazione come questa alcuni hanno cercato di adattare e modificare il proprio hobby alle necessità del momento. Nell’ambito teatrale e musicale, ad esempio, sono stati in molti a proporre progetti a distanza.
Nel nostro piccolo,  noi del progetto PRIMA I – dopo l’attivazione del laboratorio di Giochi di ruolo che è stato pensato per coinvolgere una fascia d’età allargata ai “fratelli maggiori” dei beneficiari di progetto già coinvolti nel percorso di “creatività digitale” – abbiamo cercato di reinventarci, sfruttando Roll20 (una piattaforma creata appositamente per simulare sessioni di vari giochi di ruolo) e le chiamate di gruppo affinché quel nostro appuntamento del venerdì potesse continuare ad esserci.

Spesso non è facile comunicare, in parte per le ragioni tecniche (sono incalcolabili i sempreverde “Non ti sento, riesci a sentirmi?”), in parte perché il cliché del “Di persona rende di più”, in fondo, non è solo un cliché.
Intanto il progetto ha continuato a crescere, siamo passati da due a tre gruppi di gioco e, poco dopo che il laboratorio spegnesse la sua prima candelina, abbiamo potuto riprendere a vederci in sicurezza.

Ad oggi, tornare a sentirci solo a distanza ci demoralizza sempre un po’, ma in tutti quei venerdì sera abbiamo imparato che, in fondo, sconfiggere insieme mostri immaginari ci aiuta un po’ anche a sconfiggere la paura che, inevitabilmente, quest’anno ci ha riservato.

L’esperienza di questo laboratorio per bambini/ragazzi più grandi ci ha consentito di accogliere un target più ampio rispetto alla fascia 3-6 tipica di PRIMA I ma sempre collocato negli stessi nuclei familiari dei beneficiari di progetto.

I fratelli più grandi dei piccoli frequentanti i laboratori “classici” di PRIMA I sono venuti a contatto con la realtà progettuale facendo da traino dei nostri obiettivi all’interno delle famiglie e del gruppo dei pari. Il loro attaccamento al percorso e l’entusiasmo che ci hanno regalato è contenuto in queste piccole ma significative testimonianze ed è per questo che non abbiamo intenzione di fermarci:

Durante il lockdown abbiamo continuato le nostre campagne di giochi di ruolo, ovviamente mantenendo le distanze e giocando tramite internet.
L’impegno degli organizzatori è rimasto sempre alto, come prima della chiusura, insomma possiamo dire di non aver sentito la differenza (Michele)

 

Dopo la chiusura mi sono sentito molto triste di non poter partecipare più al progetto dei giochi di ruolo insieme agli altri. Anche se lo abbiamo fatto online per me non è la stessa cosa, a me piace di più parlare e scherzare insieme agli altri al vivo. Questo è il mio pensiero. (Lorenzo T.)

 

Mi ero appena abituata all’idea di rinchiudermi in casa ed impoverire drasticamente la mia routine quando Enrico e gli altri ragazzi del Faro hanno proposto di proseguire il gioco come avevamo sempre fatto, ma online. Ora posso dire che, seppure io riconosca che non sia proprio la stessa cosa rispetto al trovarsi in carne ed ossa davanti agli altri, è stato inaspettatamente confortante. Dopo due o tre sessioni ho iniziato a capire quanto la ricorrenza del venerdì sera a giocare a D&D mi rilassasse e mi restituisse l’impressione di un tempo che continua a scorrere. Non era di certo il palliativo di tutti i mali, ma apriva uno spiraglio. Spesso non ci capivamo a causa dell’accavallamento delle nostre voci, di microfoni sfarfallanti e problemi di connessione. Personalmente trovavo abbastanza difficile interagire in quelle condizioni, considerando anche il fatto che in quel periodo mi sentivo come se mi fossi disabituata a parlare. Ma anche se non era proprio la stessa cosa, richiamava la quotidianità del pre-lockdown e quindi ne ero contenta. (Emanuela)

 

Mi sono iscritto per pura curiosità, quando il laboratorio era appena iniziato. Ho trovato un ambiente molto bello, con gente molto simpatica e interessante. Si respirava un’atmosfera giocosa e spensierata, quando ci vedevamo dal vivo. Gli altri ragazzi sapevano farti sentire come se fossi davvero nel mondo di gioco. Quando siamo passati al gioco telematico è mancata la componente più umana, ma è stato comunque divertente. C’era però il vantaggio che, sulla piattaforma che utilizzavamo per giocare, potevamo usare delle immagini personalizzate come mappe, ed era molto immersivo. Continuo però a preferire le sessioni in cui ci guardavamo faccia a faccia (Lorenzo M.)

 

Sono entrato a far parte di questo gruppo da poco… Subito mi sono trovato alla grande con i ragazzi…Per adesso giochiamo on line su discord ma sono sicuro che presto torneremo a ruolare tutti insieme. (Marco L.)

 

Trasporre il gioco da tavolo da formato cartaceo a digitale sembra sembra paradossale, ma si può e non è traumatico quanto sembra. Tramite il supporto di siti con il materiali necessari al gioco digitalizzato e la possibilità di comunicare online, l’esperienza del gioco di ruolo è vissuta forte nonostante la distanza. Una volta presa confidenza con il nuovo medium, le avventure sono procedure in modo fantastico come sempre, scoprendo un nuovo modo di giocare anche nell’intimità della propria abitazione. Personalmente ho voluto provare nuovi sistemi di gioco per celebrare la nuova disposizione online, sperimentando e divertendomi un sacco insieme ai giocatori, reagendo positivamente, almeno da questo punto di vista, alla reclusione.
L’unico “ma” è stata la scarsa copertura della rete mia e dei giocatori ed anche qualche altro problema tecnico che hanno minato il gioco non rendendolo completamente cristallino da seguire. Posso dire in conclusione con fierezza che il virus non ha sconfitto l’immagine ed il divertimento. (Bernardo)

 

Fare gioco di ruolo durante il covid è stato un modo per portare avanti le nostre attività quotidiane. Ci ha permesso di stare vicini e continuare a divertirci, svagarsi quando era impossibile uscire, personalmente per me che alla fine passavo tutto il giorno a studiare e a seguire le lezioni non potendo fare altro. Abbiamo potuto scherzare e parlare insieme come prima. È stato difficile all’inizio riuscire a coordinare tante persone in questo modo e confrontarsi con il server. Con l’on line è stato possibile mandare immagini e poter prendere appunti o fare disegni in maniera più veloce e utilizzare la musica per creare meglio le atmosfere. Quindi ci ha permesso di divertirci anche senza la possibilità concreta di interpretare. (Alessandra)

 

Mi sono iscritta al laboratorio quando era ancora agli inizi. Mi sono spinta a provare questa nuova esperienza perché pensavo potesse aiutarmi a superare la mia timidezza, ma quello che ho trovato è stato
molto di più: un bellissimo ambiente pieno di persone con cui divertirsi e alle quali mi sono affezionata. Il gioco di ruolo è un’attività che avevo sempre ammirato da lontano e a cui nel corso di questa esperienza mi sono appassionata moltissimo. Durante il periodo di lockdown in mezzo a tanti stravolgimenti è stato molto bello poter contare su quell’appuntamento del venerdì sera, anche se online. Ovviamente ci siamo dovuti
adattare, ma è stato confortante poter continuare ad essere il mio personaggio, a cui tengo moltissimo, e
poter restare in contatto con gli altri. (Giulia)

 

Mi sono iscritto pur essendo una persona molto timida che fatica a relazionarsi con chi non conosce, ma dopo le prime volte sono riuscito ad aprirmi molto e a sentirmi a mio agio nello scherzare con gli altri.
Diciamo che in questo anno ho fatto moltissime nuove amicizie e mi sono fatto un sacco di risate grazie all’ambiente leggero e divertente che i ragazzi e il master riescono a creare. Il contesto del gioco di ruolo aiuta moltissimo perché si deve cooperare ma si può anche scherzare sulla sfortuna che ci perseguita come giocatori. Non abbiamo smesso di fare queste cose neanche durante il lockdown: grazie alle sessioni telematiche ho potuto continuare ad interpretare il mio personaggio, anche se in una serie di storie diverse, e a divertirmi come prima. (Simone)

 

Vivere la realtà del tavolo é totale, il master e i giocatori, motori principali della narrazione assumono molteplici gestualitá e atteggiamenti, che costruiscono appunto dei personaggi non solo immaginati, ma reali, vicini e tangibili con i quali è facile parlare, relazionarsi ma soprattutto guardare negli occhi. Passare ad uno schermo, dove il personaggio é trasmesso e filtrato da una macchina riduce la narrazione ad un mero racconto. La voce fa da padrona a discapito del linguaggio fisico e gli eroi dell’avventura sono desunti, non visti e testimoniati da vivi occhi. Personalmente ho vestito i ruoli di giocatore e master in via telematica e nonostante le limitazioni ho assaporato comunque lo spirito d’avventura che riempie ogni sessione, perchè nonostante tutto un’avventura o un’altro mondo, sia tangibili che lontani fisicamente fanno bene allo spirito e riempiono i lati vuoti delle vite che ogni essere umano ha. (Giulio)

La mia esperienza al Faro mi ha aperto gli occhi in un nuovo mondo, “anche fantasy”, dove puoi liberare la tua immaginazione in avventure meravigliose, assieme con “Compagni” e amici che ho avuto modo di conoscere qui. Anche se il virus è un problema, non è sufficiente per fermare la nostra voglia di giocare e continueremo a farlo finche si potrà. (Andrea)

 

Direi che si è consolidato un bellissimo gruppo di coetanei in cui ciascuno sviluppa, oltre il gioco di per sé, una migliore considerazione individuale e sperimenta emozioni in rapporto con gli altri. (Marco V.)

Ho conosciuto il laboratorio tramite i miei genitori. La prima impressione che ho avuto è che fossero dei ragazzi simpatici, ho conosciuto molte persone nuove. Sono sembrati tutti gentili, simpatici e disponibili.
Il mio momento più bello è stato quando ho conosciuto Andrea, Giulio ed Alessandra. Venire al laboratorio mi fa stare bene e spero di continuare a fare nuove amicizie. In questo gioco ognuno ha il suo personaggio, inventiamo una storia e attacchiamo dei nemici.

 

*Operatori Progetto PRIMA I Sora – Associazione “Il Faro Onlus”

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