Rimaniamo vicini con i ricordi: dal laboratorio di Pscimotricità di Manfredonia
di Cooperativa Santa Chiara
Di Barbara Prencipe* – Ormai è già da un po’ di giorni che le scuole sono chiuse, e devo dire che la mancanza di quelle urla, di quei sorrisi, di quegli abbracci, di quelle strane e insolite richieste che solo loro, i bambini, possono fare, inizia a farsi sentire.
Proprio per questo, ho deciso di scrivere e raccontarvi ciò che ogni mattina accadeva durante le mie lezioni di psicomotricità.
Il momento più bello in ogni scuola era il mio arrivo.
Appena aprivo la porta di ogni classe, eccoli lì quei piccolini, con gli occhioni vispi e felici nel vedermi, che correvano ad abbracciarmi ed erano subito pronti per venire con me per iniziare il laboratorio. Così insieme andavamo nello spazio dedicato alla psicomotricità e dopo i saluti, gli abbracci e i sorrisi eravamo pronti per iniziare.
La prima fase era sempre quella del riscaldamento, in cui i piccoli di soli tre anni potevano iniziare a camminare liberamente nello spazio, poi alternare la camminata sulle punte e sui talloni, correre, camminare e respirare, saltare a piedi chiusi, aperti,chiusi/aperti, ecc… Ed è così che eravamo pronti per iniziare ad imitare le andature degli animali, come camminare come i cagnolini, strisciare come i serpenti, saltare come la rana, ecc… A questo punto la fase di riscaldamento terminava ed entravamo nel vivo della lezione, ovvero il momento in cui iniziavo a spiegare ai bambini quale sarebbe stato l’animale che avremmo preso in considerazione e iniziavo a disporre
gli attrezzi sul pavimento per creare il percorso.
Ad esempio le ultime lezioni si sono basate sulla rana, imitandone il salto. Quindi il percorso era formato da cerchi, in cui bisognava saltarci dentro, mattoncini che si dovevano superare saltandoci sopra, tappetini, che rappresentavano un tragitto da percorrere ed infine bastoncini, da oltrepassare senza toccarli. La cosa bella era vedere come ogni bambino cercava in tutti i modi di eseguire il tutto in maniera corretta, ognuno muovendo il proprio corpo secondo le proprie capacità, (come è giusto che sia), e cercando di superare gli attrezzi ognuno con una strategia diversa dall’altro.
Tutto ciò veniva eseguito prima un bambino per volta e poi tutti insieme aggiungendo anche la musica adatta, in questo caso della rana. Dopo questa fase di piena attività motoria, c’era sempre la fase di relax, dove i bambini potevano sdraiarsi sul pavimento e, ascoltando musica adatta, dovevano rilassarsi, per poi tornare in classe. Tutto ciò è quello che succedeva ogni mattina, in ogni scuola, con tutti i bambini, passando così delle ore in allegria e spensieratezza, quella, che solo loro sanno e possono trasmettere.
Con la speranza che tutto passi in fretta, non vedo l’ora di riprendermi quegli abbracci,
che mi mancano davvero tanto!
*Operatrice Laboratorio Psicomotricità Manfredonia – ASD Stelle Della Daunia
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