“Quanto è stato fatto per i bambini?”: riflessione obbligata ai tempi del Covid-19

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Di Fabio Riganello* – Mentre si riesce ad intravedere – si spera – la luce alla fine di questo lungo tunnel; mentre ci sembra di riuscire a raggiungere l’anelata libertà che in questi mesi è stata fortemente ridotta, credo che tutti quanti dobbiamo porci delle domande.

Quanto è stato fatto per i giovani, per i bambini, che in questi mesi sono stati costretti nelle case?

Cosa è stato pensato davvero per loro il lockdown?

Poco e, purtroppo, poco funzionale. Azioni che hanno avuto il triste sapore di improvvisazione, approssimazione, e non di una costruzione lungimirante di politiche che perseguivano la tutela ed il benessere dei bambini.

Risultato?

Un crescente, profondo e incisivo disagio che si instilla nella mente dei piccoli, dei loro genitori ed anche degli insegnanti. E’ il momento di chiedere politiche che accompagnino questi attori ad una “rinascita”, di potenziare le strutture predisposte per queste azioni.

C’è bisogno di creare luoghi di incontro e discussione per far si che insieme si traccino percorsi di riappropriazione dei luoghi , della capacità di incontro, di sorridere. Perché se è vero che il singolo e la comunità educante devono mettersi in gioco per riscoprire quella dimensione sociale che il 4 marzo 2020 è stata interrotta, è anche vero che agli stessi bisogna fornire gli strumenti giusti affinchè tutto questo avvenga.

Abbiamo bisogno di luoghi dove si possa giocare e, contemporaneamente, si possa parlare del peso che ancora ci portiamo dentro in modo che, tutti insieme, si possa superare l’ansia, la stanchezza e le preoccupazioni accumulate. Da subito chiediamo che vengano avviati progetti che non debbano aspettare il triste iter burocratico che procrastinerebbe il tutti di mesi e mesi. Un tempo che non ci possiamo permettere più.

Ogni giorno noi operatori del progetto PRIMA I ci troviamo dinnanzi a questo “grido silenzioso” di piccoli e grandi che aspetta solo di essere accolto e trasformato in azione!

*Referente del progetto PRIMA I per il territorio di Crotone – Agorà Kroton Onlus

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