“Oggi mi sento…”: emozioni al centro del laboratorio di Psicomotricità
di Cooperativa Santa Chiara
Contributo a cura di Ilenia D’Amico* – Alla scuola di Fontana Liri io e Omar ci siamo attivati per preparare un incontro che risultasse interessante e divertente allo stesso tempo.
C. si unisce al gruppo qualche minuto dopo l’inizio dell’ora del Laboratorio di Psicomotricità, realizzato nell’ambito delle attività del progetto PRIMAI, piange perché voleva restare a casa a colorare il suo nuovo album. In cerchio presentiamo delle figure raffiguranti alcune emozioni: tristezza, felicità, rabbia, paura e sorpresa. Insieme proviamo ad immaginare cosa è potuto accadere ai bambini raffigurati per sperimentare una determinata emozione.
“Il bambino si è spaventato perché è entrato in casa un cane che abbaiava forte”, ha pensato qualcuno. Successivamente giochiamo a fare le facce tristi, felici, spaventate e così via. A turno i bambini decidono di attribuire un colore alla felicità, uno alla tristezza e uno alla rabbia. La maggioranza propone rosso per la rabbia, viola per la tristezza e giallo per la felicità.
Il percorso che ne consegue prevede che, alla fine, i bambini debbano posizionarsi in un piccolo cerchio, prendersi un momento per riflettere e, successivamente dire, “oggi mi sento..” e andarsi a collocare nel cerchio corrispondente all’emozione esperita (felicità, rabbia, tristezza).
Vicino al cerchio sono state collocate le figure con le emozioni presentate all’inizio dell’incontro per agevolarne l’identificazione. I bambini sono poi invitati a sedersi rimanendo vicini alla zona relativa al proprio stato d’animo. Quando tutti i bambini terminano il percorso abbiamo davanti la “fotografia” del clima emotivo di quella determinata classe. In una, ad esempio, vi erano la maggior parte di bambini felici e due arrabbiati; in un’altra erano equamente distribuiti nelle tre emozioni. Gli ultimi minuti sono stati dedicati ad un confronto nel quale i bambini felici provavano a dare dei suggerimenti ai bambini arrabbiati per provare a tornare felici: “vedere il proprio cartone preferito”, ad esempio.
Così posizionati i bambini sono stati invitati a mimare l’emozione del proprio gruppo e poi dell’altro per normalizzarle entrambe: si può essere felici ma anche arrabbiati e viceversa. È stato interessante notare come C. che all’inizio dell’incontro si era dichiarata triste alla fine ha voluto collocarsi nel “cerchio felice”. Alla contestazione di una compagna di classe che la ha detto “ma tu non sei felice!”, lei ha risposto prontamente: “si, lo sono!”
Gli obiettivi specifici di questa giornata di Laboratorio sono stati:
– Riconoscimento delle emozioni
– Riflessione sui propri stati d’animo
– Normalizzazione delle emozioni
*Associazione il Faro Onlus Sora
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