Dal laboratorio di psicomotricità di Sora un “taccuino” ricco di suggestioni ed emozioni
di Cooperativa Santa Chiara
Di Cristina Iafrate – Da quando è iniziata la mia collaborazione professionale con il progetto P.R.I.M.A.I. nel Laboratorio di psicomotricità ho dato vita ad una sorta di taccuino che, nelle mie intenzioni iniziali, intendeva rappresentare una serie di appunti funzionali alla pianificazione delle attività. Ho iniziato ad appuntarmi alcune note che ritenevo potessero rappresentare l’elemento di prossimità alla microprogettazione del Laboratorio, tenendo conto di quanto, ogni giorno, emergeva durate gli incontri con i bambini.
A distanza di un anno, rileggendo e ripercorrendo quelle note estemporanee, anche poco ordinate a volte, istintuali, legate soprattutto alle suggestioni che mi venivano restituite dai bambini, mi sono ritrovata di fronte ad un vero e proprio diario di bordo in questa navigazione emozionale.
Ho scoperto un’altra chiave di lettura dei miei appunti soprattutto nelle parti che raccontano le risposte dei bambini.
Un giorno, in una classe, lavoravamo sulla memoria e ho chiesto di descrivere cosa fosse per loro. Le risposte sono state diverse: quando ti ricordi un gioco, qualcosa serve per poter usare le cose, ecc ma poi sono arrivate due risposte bellissime. La prima è “ quello che ti permette di disegnare”, la seconda : “un oggetto pieno di energia”. Lavoravo con i bambini di quattro anni e anche rileggendolo mi colpisce la stessa emozione.
Alcune pagine dopo, negli appunti di un gruppo di bambini di cinque anni rileggo le risposte al gioco sulle emozioni da restituire in forma di immaginazione.
“ Emozione è un arcobaleno”, “ le emozioni sono i gattini appena nati”, “ emozione è esplorare paesi che non conosco”.
E come sempre i bambini restituiscono suggestioni capaci di mettere in moto un processo creativo di interscambio, in cui la tecnica dialoga con la quotidianità, in una dimensione fatta di emozioni e reciprocità.
Mi trovo spesso a riflettere sulla grande importanza offerta a tutti dal progetto P.R.I.M.A.I. prima di tutto ai bambini che nelle attività laboratoriali si accompagnano in dimensioni complementari a quelle della dimensione curriculare, ma anche agli insegnanti, a noi operatori e in generale alla comunità.
Il progetto P.R.I.M.A.I., dal mio punto di vista, prima ancora di essere un complesso articolato di attività è un movimento reale con il territorio teso alla fortificazione di alcuni fattori che costituiscono la Comunità inclusiva.
*Operatrice Laboratorio Psicomotricità Sora
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