Crescere senza paura: l’evento finale del progetto contro il maltrattamento infantile

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Il maltrattamento infantile è un fenomeno molto più articolato di quello che spesso si pensa. Non si riferisce solo alla violenza fisica o all’abuso sessuale, ma può riguardare dimensioni più  difficili da individuare come l’assistere alla violenza in famiglia, la mancanza di cure (neglet) o l’ipercura, la violenza psicologica o forme talvolta involontarie come la sindrome da scuotimento (Shaken Baby Syndrome). Due anni di attività del progetto Promozione Intervento Multilivello di Protezione Infanzia hanno messo in luce come, proprio per la complessità delle forme in cui si può far male a un bambino, anche le strategie di prevenzione e cura devono essere molteplici.  Da qui il nome del progetto “multilivello di protezione infanzia”. Da qui il gran numero di attività diverse che il progetto, coordinato da Terre des Hommes, ha portato avanti nei territori grazie ai suoi 15 partners e i cui risultati sono stati riportati il 24 ottobre a Milano durante l’evento “Crescere senza paura” tenutosi nella bella cornice dell’Ex Manifattura Tabacchi grazie alla collaborazione e il sostegno della Fondazione Eos 

La giornata si è articolata in due momenti distinti, il primo, dal titolo “Tutelare i più piccoli. Strategie di prevenzione e cura del maltrattamento infantile” ha permesso lo scambio di esperienze e risultati del Progetto. Dopo l’introduzione di Maria Arca di Terre des Hommes, coordinatrice del progetto, e di Giulia De Bernardi, dell’istituto italiano Valutazione che ha fornito un quadro sui risultati del Bando Ricucire i sogni, è intervenuta Tiziana Agabiti, psicoterapeuta Cipss (Umbria) spiegando  le difficoltà della presa in carico terapeutica del bambino maltrattato, soprattutto quando si interviene troppo tardi, lasciando che i bambini crescano in famiglie fortemente disfunzionali. A lei ha fatto seguito Ezia Capurso, psicologa della cooperativa Itaca (Puglia) che ha illustrato come il sostegno comunitario alle famiglie fragili possa essere un importante forma di prevenzione al maltrattamento infantile e  Sara Sammincheli psicoterapeuta  di FTSA (Toscana) che si è concentrata sul lavoro sui primi 1000 giorni di vita del bambino, determinanti per lo sviluppo psicofisico corretto dei piccoli.

A loro sono seguite Emilia Ropa e Maria Luisa Coi educatrici e referenti del progetto per  COMIN (Lombardia) che hanno illustrato il modello lombardo per la promozione e sostegno all’affido familiare, basato sul protagonismo delle famiglie e la creazione di reti di mutuo sostegno. Le conclusioni di questo primo ricchissimo panel sono state tratte da Chiara Crepaldi di Terre des Hommes 

Durante la pausa si sono incontrati 3 gruppi di scambio che con la metodologia del world café condividendo esperienze su tre temi specifici: il sostegno alle famiglie, il ruolo della comunità, la progettazione degli interventi.

La seconda parte dell’incontro è stato dedicato ad un approfondimento sul maltrattamento e abuso sui minori, in quanto fenomeno sociale sommerso, con un focus sulla sovraesposizione online dei più piccoli, fenomeno che va sotto il nome di Sharenting.

Dopo che Federica Giannotta, responsabile advocacy e progetti Italia Terre des Hommes ha fornito un quadro aggiornato sul maltrattamento infantile in Italia, nelle sue diverse declinazioni, Francesca Menegazzo, medico psicoterapeuta e specialista in Medicina di Comunità dell’Ospedale Meyer di Firenze ha fatto un affondo sulla patologia delle cure, il maltrattamento più diffuso e meno considerato pur avendo conseguenze devastanti sulla vita dei bambini. A seguire Marisa Marraffino avvocato, specializzata in diritto penale, diritto minorile, diritto di famiglia, diritto dell’informatica ha illustrato i rischi della sovraesposizione online di bambine e bambini, in quel fenomeno dello sharenting ancora poco conosciuto e sottovalutato dalle famiglie italiane. In chiusura Vincenzo Guggino dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria ha portato esempi concreti sull’abuso nell’utilizzo dei minori nella pubblicità online e sulle diverse possibili forma di tutela

Tre importanti elementi comuni sono emersi nel corso della giornata dalla presentazione delle diverse tipologie di intervento: l’importanza di ridurre l’isolamento di famiglie fragili  per ridurre il rischio per i minori di esposizione al maltrattamento, di promuovere una maggiore sensibilità della comunità al tema del maltrattamento nelle sue diverse forme, di sostenere la capacità dei servizi di rilevarlo e assistere le vittime

Una intensa maratona che ha permesso a tutti i partecipanti di comprendere meglio il fenomeno del maltrattamento infantile nelle sue diverse dimensioni e agli operatori del progetto di confrontarsi sui risultati, successi e fallimenti del lavoro di questi due anni

 

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