Conclusi con successo i corsi sul maltrattamento infantile nelle Università di medicina

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Si è concluso a Palermo il ciclo di 3 corsi di formazione sul riconoscimento e la diagnosi  del maltrattamento infantile tenutisi nelle Università di Milano, Firenze e Palermo, partners del progetto Promozione Intervento Multilivello di Protezione Infanzia, per un totale di 145 tra infermieri, pediatri, medici di famiglia, radiologi, anestesisti e medici legali formati.

I corsi, strutturati in 8 moduli per fornire una formazione teorica e pratica nell’ambito della diagnostica del maltrattamento hanno affrontato il tema da diversi punti di vista; sotto il grande cappello del termine maltrattamento infatti sono molte e differenziate le forme di violenza e abuso che possono verificarsi su bambini e bambine; si va dal vero e proprio maltrattamento fisico, in qualche modo più facile da individuare con le analisi cliniche, alla patologia delle cure (l’incuria, la discuria ma anche l’ipercura), alla violenza psicologica, la violenza assistita, fino ad arrivare all’abuso sessuale. Non tutte lasciano segni visibili, se non nella vita dei bambini. Ecco perché è fondamentale un lavoro multidisciplinare e di team, come sostengono tutti i docenti, all’interno del quale non è da sottovalutare la relazione anche con le forze dell’ordine e gli assistenti sociali.

“Informare e sensibilizzare tutti gli operatori sanitari è un obiettivo prioritario” sostiene la professoressa Antonina Argo professore Ordinario e Direttore della Scuola di Specializzazione di Medicina Legale dell’Università degli Studi di Palermo “creare consapevolezza ma alo stesso tempo fornite strumenti di metodo multidisciplinare e multilivello”

Particolarmente apprezzata l’attività di role playng basata su casi concreti in cui gli studenti hanno dovuto esprimere la loro concordanza su diagnosi e interventi da prescrivere “Questa attività ha riscontrato particolare entusiasmo e partecipazione, tanto che la notizia si è diffusa nell’ateneo e si è chiesto di riproporla come metodologia per altri corsi” continua la professoressa.