Gli studenti di Borgo Nuovo si confrontano con esperti su cyberbullismo e sicurezza in rete

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La tutela della sicurezza dei ragazzi che si connettono al web o utilizzano i social network rappresenta per le istituzioni scolastiche una priorità. Ecco perché ieri l’IISS Ascione ha voluto mandare un forte messaggio alle centinaia di studenti del quartiere Borgo Nuovo che nell’aula magna dell’istituto palermitano hanno partecipato ad un incontro sul tema del cyberbullismo che ha coinvolto il Compartimento di Polizia Postale e l’USR Sicilia per la formazione in materia di Legalità Informatica.

Quali sono le principali insidie della rete? Possiamo individuare strategie di prevenzione e contrasto al cyberbullismo? Quali sono le regole basilari e gli strumenti di tutela della propria privacy? Grazie all’intervento di un esperto abbiamo potuto ragionare sulle conseguenze e sull’impatto che le azioni compiute online possono avere sulla vita reale. Internet è uno spazio pubblico, dove chiunque può vedere o condividere qualsiasi cosa venga pubblicata, ecco perché occorre riflettere sempre sulle informazioni che si condividono online: “Un profilo Facebook può diventare un’arma in grado di distruggere la vita e la serenità di un adolescente se usato con poca consapevolezza”, ha spiegato ai ragazzi l’ingegnere Lo Cicero del dipartimento Polizia Postale di Palermo.

Un utilizzo sbagliato delle tecnologie e la diffusione di contenuti privati sul web possono mettere in pericolo non solo la vittima di cyberbullismo, ma anche chi commette il reato che può essere perseguibile, sia penalmente che civilmente, con pene molto severe. Le consulenze psicologiche per le vittime sono simili a quelle causate dal bullismo “tradizionale”, con la differenza che il cyberbullismo è molto più pervasivo: le giovani vittime spesso tengono sotto silenzio molte delle prepotenze subite online, vivono sentimenti di paura e si rifiutano di andare a scuola o fare sport, arrivando anche a compiere gesti estremi perché non sanno che esistono leggi che possano tutelarli o che sia possibile denunciare alla Polizia. “Quando abbiamo il sentore che uno strumento tecnologico possa essere utilizzato contro di noi – ha consigliato Lo Cicero – la prima cosa da fare è parlarne con un adulto, che sia un genitore o un insegnate”.

Il problema è trasversale e non risparmia nessuno: secondo il Microsoft Digital Civility Index, la ricerca che analizza le attitudini e le percezioni degli adolescenti (13-17) e degli adulti (18-74) rispetto all’educazione civica digitale e alla sicurezza online in 22 Paesi, l’Italia al 9° posto per l’esposizione ai rischi online. Il 64,5% degli intervistati ha dichiarato di essere stato vittima diretta – o di conoscere almeno un amico o familiare che ha vissuto questo tipo di esperienza – di almeno uno dei tre principali rischi online: contatti indesiderati, fake news e bullismo. E sono gli adolescenti a soffrire più di altri dei rischi online: il 69% dei nati tra gli anni 80 e 90 e il 69% delle teenager ha dichiarato infatti di provare molto disagio per questo tipo di esperienza.

Tantissimi i consigli utili forniti agli studenti dall’esperto per un buon utilizzo di Internet: “Un amico è qualcuno di cui ci si può fidare e che ha a cuore i nostri segreti. Ma quanti sono realmente i nostri amici? Sono amici i nostri mille contatti su Facebook?”, è stato chiesto ai ragazzi presenti. “Non tutte le persone che incontriamo sui social lo sono e dobbiamo insospettirci se un estraneo ci contatta online chiedendoci di condividere informazioni personali”. È sempre consigliabile non accettare inviti o richieste di contatto da sconosciuti, ma soprattutto limitare le informazioni che possono essere visualizzate sui nostri profili social. Può sembrare banale, ma la tutela della nostra privacy non è una cosa secondaria, quindi anche la scelta della password è importante: “Troppe volte utilizziamo password molto semplici o non diversificate per tutti gli account che ne richiedono una: la ricerca di una password facile da ricordare fa aumentare il rischio che possa essere individuata da un programma o da una persona in un breve lasso di tempo”. Allora ecco i suggerimenti per una password efficace: assicuriamoci che ogni credenziale di accesso abbia il giusto livello di complessità utilizzando almeno 10 caratteri che siano un mix tra lettere, maiuscole e minuscole, numeri e caratteri speciali.

Promuovere un uso sicuro della rete attraverso attività di sensibilizzazione, formazione e prevenzione è anche uno degli obiettivi della rete di PASSepartout che in questi mesi, grazie al sostegno dell’impresa sociale Con i Bambini, sta dedicando tante energie al tema dell’uso consapevole e responsabile di internet, rivolgendosi non solo agli studenti, ma all’intera comunità educante composta da insegnanti e genitori. Per questo il nostro grazie va alla Dirigente dell’Istituto Ascione Sara Inguanta e alle professoresse  Lidia De Lisi e Giovanna Montalbano referenti al bullismo e al cyberbullismo, siamo davvero orgogliosi di condividere questo percorso con insegnanti e dirigenti che come noi hanno a cuore questi temi.

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