Un anno di P.arch

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È passato ormai un anno dall’inizio del nostro progetto.
Tantissime sono le persone, i bambini e le bambine, i docenti, le associazioni e le famiglie che abbiamo incontrato in questi mesi.
E tante le attività che abbiamo svolto tra Roma, Palermo e Favara.
Il nostro percorso è iniziato cercando di dare una nuova prospettiva a tutto quello che avevamo progettato sulla carta. Si perché tradurre task, moduli didattici, attività di engagement in azioni concrete e realmente efficaci non è semplice.

Innanzitutto abbiamo deciso di ribaltare il termine “povertà educativa” da cui eravamo partiti trasponendolo in un’accezione positiva. Lavoriamo non più per contrastare la povertà educativa ma per favorire la ricchezza educativa.
Come? Dando una maggiore attenzione a ciò che i tre territori già esprimono in termini di competenze diffuse, di esperienze di cui sono portatori, di specificità che li caratterizzano, di identità che li rende unici.

Sin dall’inizio del progetto e con i primi incontri si è cercato di coinvolgere, in modo trasversale, la comunità educante. Non solo quindi familiari e insegnanti ma anche associazioni locali, abitanti del quartiere e, laddove non direttamente coinvolte, anche le istituzioni pubbliche.

I moduli didattici di P.arch sono iniziati dopo una prima fase dedicata alla ricerca e alla mappatura delle esigenze dei bambini sui tre territori.

Architettura Creativa a cura di Farm Cultural Park

Durante i giorni di attività presso gli istituti scolastici, insieme ai bambini delle classi coinvolte, abbiamo provato a rispondere a due difficili domande: “Cos’è l’architettura?”, “Come si può fare architettura di qualità?
Le opinioni sono state le più svariate e, insieme agli esperti, sono state tradotte in lavori artistici. A Favara con Massimo Sirelli sono stati realizzati due lavori murari che rappresentano l’amore e la pace, due robot diventati dei veri e propri landmark della città. A Roma, con Salvo Ligama, i bambini hanno investito di colore l’interno e l’esterno della scuola, realizzando un’opera che parla della purezza dell’aiuto e dell’ingenua complicità di chi ha la fortuna di crescere con qualcuno che ti accompagna per mano. Infine a Palermo, i bambini si sono trasformati in piccoli architetti e hanno realizzato degli arredi ripensando lo spazio comune da vivere e condividere.

Architettura Urbana a cura del Dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo

I bambini sono stati guidati dal team del DARCH alla comprensione degli spazi del quartiere, nell’individuazione di soluzioni di trasformazione e rigenerazione del contesto urbano in cui vivono al fine di costruire parti di Città Aumentata in cui saranno predominanti la condivisione dello spazio e l’interesse collettivo.
Le classi sono state coinvolte con un gioco di ruolo, con lavori di gruppo, passeggiate nei contesti urbani in cui si trovano le scuole e attività laboratoriali al fine di stimolare la loro espressività, creatività e implementare le attitudini relazionali e l’integrazione. Sono stati invitati a esercitarsi nell’esposizione dei loro pensieri e degli esiti dei laboratori, momento di crescita e di consapevolezza delle proprie capacità al fine di accrescere l’autostima e potenziare le soft skill.

Storytelling Territoriale a cura di Melting Pro

Le classi dei tre istituti scolastici coinvolti sono state accompagnate da Melting Pro nel racconto dei loro quartieri a partire dai luoghi a cui i bambini sono maggiormente legati. Attraverso la costruzione di itinerari turistici, i piccoli storyteller hanno raccontato storie legate ai patrimoni delle città indossando i panni di vere e proprie guide turistiche.
Inizialmente il lavoro si è svolto in aula, per individuare le storie da raccontare e strutturare gli itinerari. Poi siamo scesi in strada per esplorare, ascoltare e conoscere i patrimoni culturali e umani presenti sui territori.
Per ogni tappa del tour sono state create storie reali e fantastiche. Abbiamo incontrato gatti parlanti, draghi, una donna della preistoria, aquile magiche e panettieri dalle mani d’oro. A completare il racconto, tanti disegni per mostrare con colori nuovi monumenti, piazze, tradizioni e personaggi. Al termine del laboratorio tutti hanno conquistato il patentino di “Guida turistica di P.arch” e accompagnato familiari e amici alla scoperta dei territori.

 

Gaming a cura di Tuo Museo

“Videogiocare non è mai stato così divertente da quando si è scoperto che può essere anche istruttivo”. Questa considerazione sembra riassumere con efficacia quanto emerso nei due laboratori di gaming urbano tenuti da TuoMuseo a Favara e Palermo. Grazie al supporto del collaudatissimo Minecraft Education Edition, decine di bambini delle classi quarta e quinta hanno potuto sorprendersi delle potenzialità educative di un video gioco che non pone alcun limite alla fantasia dell’utilizzatore. Anche gli alunni meno avvezzi all’utilizzo degli strumenti digitali hanno dimostrato grande curiosità verso un laboratorio che, con la scusa del gaming, li ha stimolati ad andare oltre all’aspetto puramente ludico. E così, con l’obiettivo di ripensare e costruire la città del futuro, maggiormente rispondente alle esigenze di tutti, in soli sette giorni abbiamo potuto assistere alla costruzione di splendide e spesso coloratissime biblioteche, ospedali per bambini, parchi giochi, ludoteche e tanto altro ancora. Se questo è il frutto del primo laboratorio… chissà in che modo questi bambini sapranno stupirci nei prossimi due anni con la loro creatività!

 

Negli Istituti Scolastici coinvolti, sono inoltre stati attivati sportelli di supporto psicologico dedicati ai bambini e alle loro famiglie e ai docenti.

Purtroppo, come tante altre iniziative, anche il nostro progetto ha subito gli effetti dell’emergenza Codiv19. Molte attività dirette sono state momentaneamente sospese o stanno proseguendo a distanza.
Le attività continuano nonostante la scuola sia momentaneamente chiusa, attraverso canali digitali e telefonici. È molto importante non lasciare le famiglie in questi momenti di fragilità.

Cercheremo, per quanto possibile, di essere vicini alla comunità di P.arch per continuare insieme a immaginare e progettare scuole, quartieri e città più a misura di bambino.

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