“Sono una mamma orgogliosamente imperfetta”. Confessioni e consigli utili nella diretta di Panthakù

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Emozione e grande condivisione per la diretta Facebook di “Diretta(mente) in famiglia” con le psicologhe Ai.Bi. e il tema dell’autostima

 

Ci sono emozioni profonde e veramente intime che alle volte, se condivise con coraggio e limpidezza, diventano messaggi universali. E’ quello che è accaduto nel corso della diretta Facebook del progetto con Ai.Bi. capofila “Panthakù. Educare dappertutto”, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, dove una coppia di genitori salernitani, Claudia e Piero, si sono messi a nudo raccontando come è cambiata la relazione con se stessi, quella di coppia e quella ancora più delicata con i propri figli, di 13 e 17 anni, durante l’emergenza sanitaria.

L’approfondimento della rubrica “Diretta(mente) in famiglia” è stato assolutamente coinvolgente, grazie ai consigli preziosi offerti dalle psicologhe della rete, Giovanna Buonocore e Lucia Ciaramella e alla conduzione sensibile della giornalista Concita De Luca. “Sono una mamma orgogliosamente imperfetta – ha ammesso Claudia – Nel nostro percorso di vita abbiamo dovuto fare i conti con lo scollamento che alle volte è esploso tra l’io reale e l’io ideale, con il retaggio delle nostre famiglie di origine, con il desiderio a prescindere di essere genitori diversi, con la proiezione delle nostre aspettative sui nostri figli”.

I momenti di crisi, le cadute, ci sono. Soprattutto se si parla di autostima, tema forte dell’appuntamento. “Parlare di autostima non è semplice – ha sottolineato Giovanna Buonocore – Gli altri hanno una funzione di specchio che ci rimanda l’immagine di noi stessi. Ma alla fine siamo sempre noi ad attribuire un valore positivo o negativo a quei giudizi”.

Una metafora che ha colpito moltissimo Piero, che in quello specchio si è sentito alle volte risucchiato. Ma le strategie del quotidiano, fortunatamente esistono per rimettersi in carreggiata: “Ho imparato a rivalutare le piccole cose. A inventarmi degli escamotage per far trascorrere meglio i giorni in tempo di pandemia, ad esempio prendendomi cura di me stesso e imponendomi dei ritmi anche in smart working. E poi ritagliando, tra gli impegni, degli squarci importanti per condividere le passioni e gli interessi con i miei figli”.

Non è stato tutto rose e fiori, perché, a causa delle lunghe restrizioni imposte dal dilagare dei contagi da Covid-19, i primi a risentirne sono stati proprio gli adolescenti. Nervosismo, aggressività, sfiducia, rabbia, sono sentimenti alle volte nuovi con cui i genitori si sono dovuti confrontare. “Capita di essere i parafulmini dei propri ragazzi”, ha ammesso Piero.

L’importante è metabolizzarlo piano piano, allenarsi come se si stesse in palestra alle prese con gli attrezzi. Concedendosi anche qualche via di fuga, come ha suggerito Lucia Ciaramella: “Tra i fattori che contribuiscono ad accrescere o a radere al suolo l’autostima c’è la percezione della capacità di risolvere i problemi. In tempo di pandemia è difficile se non impossibile avere il controllo della situazione, ma l’importante è provare a darsi obiettivi a breve e non a lungo termine”. E, perché no, porsi una sfida, che si può vincere o perdere, purché ci sia la consapevolezza che i solchi lasciati dal nostro vissuto faranno di noi persone più forti. E probabilmente maggiormente capaci di dialogare con noi stessi.

 

 

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