Padre e figlio legati dall’amore per il teatro raccontano l’emozione vissuta con Panthakù
di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini
Da trentasette anni fa l’attore. E quando sul palcoscenico, per la prima volta, ha visto suo figlio Luca nei panni di Sancho Panza, l’emozione è stata duplice.
Leandro Cioffi è uno dei tanti papà che hanno preso parte alla messa in scena di “Le avventure di don Chisciotte”, una rielaborazione teatrale del celebre testo di Miguel De Cervantes a cura di Carla Avarista e Virna Prescenzo, curatrici del laboratorio tenuto presso la scuola Montalcini di Salerno grazie al progetto “Panthakù. Educare dappertutto”, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Diceva Mariangela Melato che recitare è un bisogno, come quello di amare. E piano piano, lezione dopo lezione, tra parola scritta e parola narrata, coreografie e scene, i teen alunni dell’istituto scolastico hanno imparato ad amare il palcoscenico e a capire che per salirvi sopra è necessario fare sacrifici, ma che poi tenacia e passione ricompensano il lavoro fatto.
Il Don Chisciotte dell’IC Montalcini di Salerno, realizzato grazie ad Ai.Bi. e al Piccolo Teatro del Giullare, visto da Leandro e Luca
“E’ stato un successo – spiega papà Leandro – Ho visto mio figlio laddove solitamente ci sono io. E da genitore non ho potuto non cogliere l’impegno dei ragazzi che sono stati bravissimi sia a recitare che a muoversi sulla scena. Hanno ricordato a puntino le loro parti, hanno tenuto il ritmo, senza cedere a incertezze e titubanze. E chi fa questo lavoro sa bene che non è facile, soprattutto quando si è alle prime armi ed è difficile tenere a bada l’ansia o la timidezza”.
Invece i quattordici allievi sono stati all’altezza delle aspettative e le hanno addirittura superate, offrendo una messa in scena ricca di spunti di riflessione. “Mi sono divertito molto – racconta Luca, undici anni, alunno della prima media – Quando ho saputo che c’era la possibilità di fare teatro mi sono incuriosito e da novembre ho iniziato a frequentare gli incontri. Mi è piaciuto molto fare le prove e vedere come, giorno dopo giorno lo spettacolo prendeva corpo. Eravamo tutti molto emozionati, però alla fine è andata bene”.
Influenzato dal papà attore? “No – spiega Leandro – Non l’ho minimamente forzato, è stata una sua scelta”. Se poi buon sangue non mente lo dirà il futuro: per ora la “prima” di Luca e dei suoi compagni è stata un successo. E il futuro potrà riservare ancora tante sorprese.
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