PanthaPhonik, lo spettacolo degli alunni Panthakù dell’IC Denza di Castellammare di Stabia realizzato con Funneco

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Tutto pronto per l’appuntamento di “Panthakù. Educare dappertutto” di venerdì 17 giugno alle 19 al cinema teatro Supercinema

 

Si chiama PanthaPhonik l’azione sonora per voce e percussioni che andrà in scena venerdì 17 giugno alle 19 al cinema teatro Supercinema di corso Vittorio Emanuele 93 di Castellammare di Stabia.

Arianna Acanfora, Francesca Esposito, Sara Greco, Diana Mazza, Martina Troilo e Emanuele Raffone, sono gli studenti dell’istituto comprensivo Luigi Denza di Castellammare di Stabia che hanno preso parte al laboratorio gestito da Funneco nell’ambito di “Panthakù. Educare dappertutto”, il progetto con capofila Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini, selezionato da Con i bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Parole, musica, frame cinematografici, sono gli ingredienti che daranno vita, alla fine di un appassionante viaggio, a uno spettacolo cross mediale in cui i vari linguaggi della comunicazione e delle emozioni si intersecheranno per offrire al pubblico un assaggio delle competenze acquisite.

“Non abbiamo un tema – spiega Marina Lucia di Funneco – è uno spettacolo sostanzialmente basato sulla sperimentazione sonora attraverso la voce e le percussioni. La prima parte della performance vede i ragazzi alle prese con alcuni “paesaggi sonori” che saranno riprodotti attraverso la voce, dal paesaggio marino con le onde e i gabbiani, al vento nelle spighe di grano con le cicale, alla pioggia. Paesaggi sonori che fanno parte dell’immaginario collettivo a cui i ragazzi purtroppo sembravano non essere più abituati – continua – per questo motivo abbiamo cercato di recuperare quei suoni ancestrali, come l’acqua, la pioggia, il mare, il vento, i campi di grano, le cicale, i gabbiani e attraverso la sperimentazione sonora e tramite l’utilizzo della voce saranno da loro riprodotti e faranno da tappeto sonoro ad alcuni pensieri e riflessioni recitate. Un secondo momento della performance riguarda il ritmo: con uno schema di “call e response” sperimenteranno diversi pattern ritmici fino a fondersi in un brano corale ritmico-percussivo su bidoni. Nell’ultima parte si divertiranno ad eseguire, attraverso l’utilizzo dei bidoni, la sezione ritmica di noti brani di musica popolare e pop. L’utilizzo della voce come strumento espressivo, in parte anche ritmico, è ispirato a Meredith Monk, ma facendo ricorso a quel significato più allargato di Phoné, da qui anche il titolo dello spettacolo PanthaPhonik. I ragazzi hanno faticato al principio ad abbandonarsi ed affidarsi, perché completamente distratti dai rumori e dall’omologazioni dei suoni, subendoli passivamente e disabituati a riprodurre alcun tipo di suono, non essendo più il canale verbale il primo canale di comunicazione. Disabituati anche ad interagire, ad ascoltarsi e rispettare i tempi altrui hanno lentamente aperto il canale dell’ascolto e sono riusciti ad esprimersi in maniera anche creativa ognuno a modo proprio. Sconfitto lo scetticismo iniziale hanno risposto con grande energia ed entusiasmo, riuscendo a fare gruppo”.

E sul palco a salire saranno anche alcuni dei genitori che hanno preso parte alla banca delle abilità, donando tempo e passione per far conoscere ad alunni, altri genitori e docenti, attività a volte inimmaginabili.

 

 

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