Fare squadra in piscina con Panthakù. In quattordici al lavoro per imparare i segreti della pallanuoto con la Rari Nantes Salerno
di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini
Primo Ricci: “Il nostro obiettivo è riuscire a portarne qualcuno nelle giovanili”
Sono tredici delfini e una sirenetta, 13 provenienti dall’istituto Calcedonia e 1 dalla Montalcini di Salerno, a frequentare il corso di pallanuoto curato da Primo Ricci della Rari Nantes Nuoto Salerno, nell’ambito del cartellone di attività di “Panthakù. Educare dappertutto”, il progetto con capofila Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini, selezionato da Con i bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Nelle vasche della piscina Nicodemi si muovono felici e si lasciano guidare dagli istruttori nella scoperta delle tecniche che li porteranno, in futuro, a giocare una vera e propria partita. Il lavoro da fare è tanto, ma l’entusiasmo non manca. “Innanzitutto siamo molto soddisfatti della risposta che abbiamo registrato – dice Ricci – Considerato che l’emergenza sanitaria non è purtroppo alle spalle, il fatto che le famiglie ci abbiano dato fiducia rappresenta un segnale molto importante per noi. Ma il merito è soprattutto dei ragazzi. Nonostante siano degli adolescenti, caratterizzati dalla voglia di stare insieme, sono molto ligi e rispettano tutte le regole imposte fin da principio per scongiurare i contagi”.
Non solo. Pur venendo da classi diverse, sono particolarmente affiatati tra loro, dimostrando di aver immediatamente acquisito una delle regole fondamentali dello sport, l’importanza di fare gruppo e di supportarsi sempre a vicenda. “L’obiettivo di quest’anno è particolarmente ambizioso – continua Ricci – Vogliamo infatti provare a portare alcuni di loro nelle giovanili. Lo facciamo innanzitutto per motivarli a dare sempre di più e a mettersi alla prova. Ed è una sfida che sembrano aver colto in pieno”.
Le prime lezioni sono state dedicate alle tecniche del nuoto, perché senza una perfetta padronanza dei vari stili, giocare a pallanuoto è impossibile. Poi si arriverà alle regole di uno sport che sembra affascinare più i maschietti che le femminucce. Una sola, infatti, quella che ha scelto il corso, per nulla intimidita dalla preponderanza dei ragazzi. “Anche in passato c’era sempre una forbice – ammette Ricci – probabilmente perché la pallanuoto viene vista come uno sport prevalentemente maschile. In ogni caso ci fa piacere che ogni tanto anche qualche signorina decida di avventurarsi in questo percorso”.
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