Lasciate fare a me. Video finale del laboratorio Panthakù di teatro e danza degli alunni dell’IC Calcedonia e Montalcini di Salerno
di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini
Una scuola senza prof? Con Panthakù è possibile. Il video racconto di Campania Danza e Teatro del Giullare
“Non date retta al re/ non date retta a me. Chi v’inganna/ si fa sempre più alto di una spanna/ mette sempre un berretto/ e incede eretto/ con tante medaglie sul petto/ Non date retta al saggio/ al maestro del villaggio/ al maestro della città/ a chi vi dice che sa”.
Parte con il “Consiglio spassionato” del poeta salernitano Alfonso Gatto il bellissimo video racconto realizzato dagli alunni delle scuole Calcedonia e Montalcini di Salerno, che hanno seguito i laboratori di Campania Danza di Antonella Iannone e della Compagnia del Giullare di Virna Prescenzo e Teresa Di Florio, del progetto con Ai.Bi. capofila “Panthakù. Educare dappertutto”, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Brillanti, spigliati, dinamici, effervescenti, i ragazzi hanno dimostrato di aver acquisito grande padronanza sia con il movimento corporeo che con l’intreccio narrativo, dando vita a una storia a tratti surreale in cui, all’improvviso, dalla scuola scompaiono professori, dirigenti e persino il personale amministrativo. A dare l’annuncio di questa piccola rivoluzione è Luigi in una telefonata a Matteo: “Hai saputo la notizia? A scuola ci saremo solo noi. No, ma non è autogestione”.
Infatti è molto di più, come testimoniano i volti e i racconti dei giovanissimi che si divertono a fingersi troppo impegnati e alle prese con il centro fantascientifico direzione senza professori. Ecco dunque Gilberto vestire i panni di un docente e Sabrina incarnare il ruolo più ambito, quello della dirigente: “Ho capito che è davvero difficile – dice in chiusura la ragazza – Mi piacerebbe portare lo yoga in classe e la musica classica negli spazi comuni in modo che ognuno possa sentirsi a casa sua. Ora corro a studiare, perché per essere la boss della scuola devo saperne più degli altri”.
C’è chi sogna di poter portare un cavalletto a mare per poter dipingere su tela e chi vorrebbe istituzionalizzare l’ora di relax, chi si scambia i ruoli nelle interrogazioni per mettere a proprio agio l’interlocutore e chi comprende quanto sia faticoso essere un prof alle prese con gli adolescenti.
Il risultato è fresco, frizzante, a tratti onirico. E conferma quanta determinazione e passione abbiano accompagnato in questi mesi i ragazzi di Panthakù.
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