Il maghetto Harry Potter fonte di ispirazione per gli alunni Panthakù delle scuole Calcedonia e Montalcini di Salerno

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Le testimonianze di Valentina ed Emma, che grazie al laboratorio di Saremo Alberi sono diventate amiche

 

Avete presente le avventure del giovane mago Harry Potter e dei suoi amici Ron Weasley e Hermione Granger, studenti della Scuola di magia e stregoneria di Hogwarts? Sono proprio quelle storie fascinose, ambientate in un mondo magico e figlie della penna di J.K. Rowling ad aver ispirato il racconto di uno dei gruppi di studenti che hanno preso parte al laboratorio di Saremo Alberi del progetto con Ai.Bi. capofila “Panthakù. Educare dappertutto”, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Ma attenzione, la saga ideata nei primi anni Novanta ha funto solo da spunto, perché la vera protagonista del lavoro collettivo è la fantasia dei partecipanti, stimolata dalla sapiente azione delle tutor che, durante i lunghi e difficili mesi di pandemia, hanno provato a spingere i giovanissimi allievi a cercare, in cuor loro, il bello legato alle proprie passioni e ai propri sogni. “E’ stata un’esperienza fantastica, da fare e da rifare – spiega Valentina Maffia, dodici anni, alunna della II B della scuola Calcedonia di Salerno – Questo corso mi ha fatto molta compagnia in un momento sicuramente non piacevole per tutti e in particolare per noi ragazzi. Ci ha entusiasmato e ci ha portati a riscoprire i nostri hobby attraverso la conoscenza, il dialogo, il confronto e la scrittura”. Ma, sopra ogni cosa, “ci ha permesso di stringere nuove amicizie che spero possano durare nel tempo”.

E tra le nuove amiche di Valentina c’è Emma De Santis, undici anni, studentessa della I A dell’istituto Montalcini di Salerno: “Il gruppo era molto simpatico, dai tutor ai ragazzi ed è stata un’esperienza molto piacevole, che ci ha messo nelle condizioni di contribuire a scrivere un piccolo libro. Chi l’avrebbe mai immaginato! La nostra è una storia particolare, che narra di un gruppo di ragazze e ragazzi che alla fine riusciranno a scoprire il fantasma che tutti cercano di combattere. In corso d’opera scopriranno di avere dei superpoteri e se ne vedranno delle belle”.

La classica lotta tra bene e male, tra eroe e antieroe, si compone dunque in un viaggio fatto di avventure e colpi di scena, che hanno spinto i partecipanti a riflettere ed interrogarsi, scavando nelle loro letture e dunque nel loro personalissimo background culturale. “Attraverso il gioco ci siamo scoperti tutti più vicini e più consapevoli e forse questo è stato il merito principale di questo laboratorio”, conclude Emma.

 

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