La Dirigente dell’IC Calcedonia: pregi e difetti della DAD raccontati a Panthakù

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E’ stata una prova. Dalla quale sono usciti vincenti grazie a un lavoro “matto e disperato che ci ha visti in prima linea giorno e notte”.

Mirella Amato, dirigente dell’istituto comprensivo Calcedonia di Salerno, partner del progetto di Ai.Bi. “Panthakù. Educare dappertutto”, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile,  elogia l’impegno affrontato da tutto il personale per garantire ai ragazzi istruzione e condivisione nelle interminabili settimane del lockdown. “La didattica a distanza ha dimostrato i suoi pregi e i suoi difetti – ammette – e all’inizio non è stato semplice. Abbiamo portato avanti uno screening certosino e fornito alle famiglie ottanta device tra nuovi acquisti e materiali informatici di cui già disponevamo. Non abbiamo perso neppure un secondo, nonostante l’emergenza, perché la priorità era quella di non lasciare indietro nessuno. Devo dire che le insegnanti hanno fatto un lavoro eccezionale, andando a recuperare uno per uno tutti gli studenti”.

I risultati non sono mancati: “I ragazzi con disturbi dell’apprendimento – sottolinea la dirigente scolastica – sono stati tra i più capaci di reagire bene alle nuove piattaforme didattiche. Inoltre siamo riusciti a recuperare il rapporto con alcune famiglie che erano più lontane e i genitori, potendo toccare con mano quanto avviene nella relazione tra professore e alunno, hanno riacquistato fiducia nell’istituzione scolastica”.

Non tutte le tecnologie vengono per nuocere: la Dad, incalza Mirella Amato, potrebbe infatti essere un ottimo strumento da continuare ad utilizzare per seguire gli alunni in malattia o gli immigrati che abitualmente trascorrono un periodo dell’anno scolastico nei loro Paesi d’origine. Idem per le riunioni tra docenti: una skype call potrà tranquillamente sostituire un incontro de visu, consentendo a tutti di risparmiare tempo e stress.

Il grande punto interrogativo è rappresentato dal futuro. Cosa accadrà a settembre? Al momento ci sono solo tante incertezze e si attendono le linee guida del Governo. “Naturalmente differenzieremo i percorsi in ingresso e in uscita, provvedendo all’igienizzazione di tutti gli ambienti – precisa – Ma non basterà. Per questo stiamo pensando a delle soluzioni alternative”.

 

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