Ecco come da un laboratorio lievita la passione, con Ai.Bi. e la CNA Campania Nord
di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini
Francesco Pio, alunno del Denza, svela a Panthakù: “Da grande voglio fare il panettiere”
Diceva Ardengo Soffici che i due odori più buoni e più santi sono quelli del pane sfornato e della terra bagnata dalla pioggia. E infatti il profumo del pane ancora caldo è a dir poco irresistibile e non solo per i golosi.
Ma cosa c’è dietro uno sfilatino o una rosetta? Come si dosano lievito e sale? Quale l’impasto perfetto per ottenere una focaccia croccante da leccarsi i baffi?
A tutte queste domande stanno dando le giuste risposte Ferdinando Di Riso e Gennaro Pandolfi, della snc Panificio Dipa. A loro il compito di insegnare ai giovani allievi dell’Istituto Comprensivo Luigi Denza di Castellammare di Stabia, tutti i segreti del mestiere.
In questo nuovo anno scolastico è infatti partito il laboratorio che, con il prezioso ausilio della CNA Campania Nord, rientra nel progetto “Panthakù. Educare dappertutto”.
E tra i più appassionati seguaci c’è Francesco Pio, 14 anni, che ha scoperto di avere passione e abilità, al punto da voler intraprendere questa carriera, seguendo le orme del fratello panificatore. “Mi piace moltissimo. Durante queste lezioni abbiamo imparato molte cose – racconta – Come si fa un impasto, come si lavora e i tempi di cottura in forno. Inoltre ci stiamo cimentando con le forme. Siamo riusciti a fare da soli delle rosette che non erano niente male”.
Il punto forte del laboratorio è infatti il suo aspetto pratico: “sporcandosi” le mani con acqua e farina i ragazzi acquisiscono le tecniche del mestiere divertendosi. “Inoltre ho avuto l’opportunità di conoscere nuovi amici che seguono con me il laboratorio – continua lo studente – ed anche questa è una cosa molto positiva. Mi farebbe tanto piacere fare il panettiere. Spero di riuscirci e di riuscire ad avere un giorno un laboratorio tutto mio dove sperimentare nuove tecniche”.
Francesco Pio è dunque l’esempio della mission di Panthakù: offrire ai ragazzi un bagaglio di competenze da poter utilizzare anche nel loro futuro percorso professionale, scongiurando la dispersione scolastica.
“Sono grato di aver ricevuto questa opportunità – sottolinea – Finora, nonostante l’esperienza di mio fratello, non mi ero mai avvicinato al mondo del pane. Adesso che ne ho avuto l’occasione ho scoperto di avere questa grande passione che sono intenzionato a curare”.
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