Crescere e migliorarsi attraverso la ceramica: con Panthaku’.com si può
di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini
La testimonianza di Garifalia, la mamma che ha insegnato ai più piccoli a realizzare un presepe
Si dice che chi lavora con le sue mani sia un lavoratore, chi con la sua testa un artigiano e che chi invece lavori con mani, testa e cuore sia un artista. Dopo due mesi di prove ed esperimenti, bambine e bambini che hanno preso parte al laboratorio di ceramica tenuto da Garifalia Mamarelis, sono diventati alla fine degli artisti a tutti gli effetti, perché sono riusciti a realizzare, con cura e passione, un intero presepe variopinto, composto da tanti personaggi della tradizione rivisti con gli occhi della loro fantasia.
L’iniziativa rientrava ne La banca delle abilità di Panthaku’.com, il progetto con capofila Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. L’obiettivo è quello di allargare le basi della comunità educante, creando una piazza virtuale che possa essere messa nelle condizioni di far crescere le persone che ne fanno parte, piccoli e adulti. Ecco dunque che a mamme e papà è stato chiesto di mettere a disposizione di tutti i propri hobby, le proprie passioni e le proprie competenze professionali, per dare vita a laboratori unici dove conoscenza e condivisione camminano a braccetto.
“E’ stata una esperienza fantastica che ripeterei certamente, anche se è stata piuttosto lunga e faticosa – racconta Garifalia – I bambini erano entusiasti e la felicità che ho visto nei loro occhi resterà sempre con me a riscaldarmi nei momenti meno allegri della vita. In un primo momento erano incapaci perfino di manipolare un pezzetto di ceramica, poi, con un po’ di pazienza e tanta buona volontà, sono diventati bravissimi perché autonomamente, anche se con la mia guida, sono riusciti a realizzare un presepe molto suggestivo”. Il laboratorio ha preso il via in concomitanza con Halloween e, inevitabilmente, ci si è concentrati in un primo momento sulla produzione di simpatiche zucche per onorare la festività. Poi, avendo i partecipanti acquisito le competenze base per confrontarsi con qualcosa di più articolato, l’attenzione dell’insegnante è stata spostata su uno dei simboli principe del Natale.
“Siccome naturalmente la finalità di questo progetto è quella educativa – continua Garifalia – uno degli aspetti più importanti, a parte lo stimolo alla creatività e l’educazione all’arte e al bello, è stata la possibilità per tutti noi di imparare a fare squadra, di ritrovarci vicini e uniti e di scoprire dei legami importanti. E’ un’esperienza che ho vissuto sulla mia pelle. A seguire il laboratorio c’erano anche dei compagni di classe di mia figlia che, negli anni, non avevo avuto modo di conoscere. Questi due mesi sono stati invece l’occasione per aprirci e creare nuovi legami che mi auguro possano durare nel tempo. Questa è la finalità di una iniziativa che è fondamentale per la crescita dei nostri figli, ma anche per il miglioramento delle nostre capacità relazionali”.
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