Lo Bianco (Liceo classico “G.Ugdulena”): «Famiglie fulcro fondamentale nei percorsi extracurriculari»

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Rosa Lo Bianco - docente Liceo classico "G.Ugdulena" di Termini Imerese

Riscoprirsi, oltre che compagni e compagne di classe, anche cittadini e cittadine, amici e amiche. Tutto questo grazie al laboratorio di “Cittadinanza attiva”, nell’ambito del Progetto “Obiettivo 4C”. «È stato il principale aspetto che abbiamo riscontrato nei ragazzi e nelle ragazze, soprattutto del primo anno – commenta soddisfatta Rosa Lo Bianco, docente del Liceo Classico “G.Ugdulena” di Termini Imerese – la possibilità di poter socializzare con compagni e compagne provenienti da diverse realtà e ritrovarsi attraverso i laboratori di educazione alla cittadinanza attiva». Si è concluso nelle scorse settimane il progetto “Obiettivo 4C”. Un percorso che prevede la sperimentazione di metodologie didattiche innovative nei percorsi curriculari e la messa a punto di percorsi extracurriculari, con due obiettivi: valorizzare gli studenti come risorsa e motivarli nella crescita educativa e culturale. La diffusione della cultura digitale nelle scuole è un obiettivo prioritario. Le discipline STEAM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Arti e Matematica) sono considerate l’asse portante di un sistema scolastico orientato al progresso scientifico e tecnologico. I lavori nel mondo reale sono interdisciplinari, per cui l’obiettivo è quello di cercare di educare i ragazzi e le ragazze su come le materie si integrano, al fine di promuovere un apprendimento divertente permettendo di trasformare il pensiero in qualcosa di concreto e tangibile. Si tratta di imparare a pensare in modo critico e valutare le informazioni. “Obiettivo 4C” abbraccia le 4 C identificate come chiave nell’istruzione del 21° secolo, altamente spendibili sul mercato del lavoro: creatività, collaborazione, pensiero critico e comunicazione.

Si è concluso il primo anno del progetto. Come hanno risposto gli alunni e le alunne?

«Bene. Tra mille difficoltà, questo primo anno si è concluso con la consapevolezza che i nostri ragazzi e le nostre ragazze hanno avuto la possibilità e la capacità di interagire con figure esterne alla scuola che hanno permesso ad ognuno di loro di arricchire il proprio bagaglio culturale».

Quanto è importante arricchire l’offerta formativa?

«Quest’anno il nostro Istituto ha avuto la fortuna di accogliere i laboratori che hanno visto impegnati gli alunni e le alunne dal primo al quarto anno. Hanno avuto la possibilità di partecipare a nuovi progetti, ma la cosa che abbiamo riscontrato maggiormente è stata la possibilità di poter socializzare. Gruppi di ragazzi e ragazze che provenivano da realtà diverse si sono ritrovati grazie ai laboratori di educazione alla cittadinanza attiva. È stato un modo per riscoprirsi. Non solo. Hanno lavorato molto sull’Agenda 2030, esprimendo in maniera consapevole problematiche in termini sociali ed ecologici».

Questi progetti quanto incidono nella lotta contro la dispersione scolastica?

«Tantissimo. Il laboratorio di per sé tira dentro e dà la possibilità a ogni ragazzo e ragazza di partecipare attivamente. Sono momenti diversi rispetto alla classica lezione prettamente teorica. Tutti ciò ha permesso a molti studenti e studentesse di poter essere attivi e attive di questa realtà».

Quanto è importante collaborare con realtà extrascolastiche?

«È fondamentale fare rete tra scuola/enti/e associazioni. Io aggiungerei la collaborazione con le famiglie, fulcro fondamentale per la buona riuscita dei progetti».

Perché il prossimo anno gli alunni e le alunne devono partecipare al progetto “Obiettivo 4C”?

«Perché si dà la possibilità a ognuno di loro di crescere, sia dal punto di vista sociale ma anche dal punto di vista personale. Sono momenti durante i quali si acquisiscono nuove competenze utili anche per la vita. Per esempio, abbiamo visto ragazzi e ragazze che hanno imparato a produrre e costruire un video».

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