Dalla panchina alla cucina per ritrovare fiducia nel futuro
di cooplazzarelle
Dalla panchina alla cucina è stato un attimo, ma anche una sorpresa. Certo questi ragazzi che avevano abbandonato la scuola e che ciondolavano per strada non si aspettavano di essere coinvolti in un progetto di formazione professionale nella cucineria di Nisida. E, soprattutto, che questo progetto servisse a uscire fuori da una condizione di apatia e di isolamento.
Cosa succede? Tre giorni a settimana otto minori arrivano nella struttura sull’isolotto di Nisida assieme ai volontari e si cimentano, guidati dagli esperti, dalle 9 alle 15, con gli elementi base della cucina. Teoria e tanta pratica, con la prospettiva di fare poi tirocinio in un locale.
“L’altro giorno hanno preparato una pasta e patate eccezionale. Mica semplice amalgamare tutti gli ingredienti”, raccontano gli organizzatori.
Ma qual è la ricetta di questo percorso? Intanto, i vari passaggi. I ragazzi sono stati intercettati nei quartieri periferici di Napoli. Nei loro racconti ci sono storie di disagio, di preoccupazione per il futuro e di quell’apatia che rischia di sfociare, senza stimoli, nella depressione. La pandemia, poi, aveva contribuito a spegnere in loro il desiderio di guardare avanti, di socializzare. Di darsi da fare, in pratica, per lanciarsi poi sul mercato del lavoro.
“Sono stati avvicinati per strada dagli educatori e, grazie a una relazione basata sulla fiducia con loro, i ragazzi di questo gruppo hanno deciso di mettersi in gioco. Di abbandonare la panchina e di mettersi a lavorare per loro stessi”, racconta Francesco, uno degli responsabili del progetto Nisida Coast to coast.
Un altro ingrediente? Questo percorso stimola i loro interessi e restituisce fiducia nel futuro. “Hanno smesso di sentirsi isolati a causa del Covid e, dopo la lunga chiusura a casa, si sono entusiasmati all’idea di uscire dal quartiere, di fare nuove amicizie e di migliorare le loro competenze. L’impegno di svegliarsi la mattina per andare a imparare qualcosa di nuovo li stimola e apre la mente anche su cosa vogliono fare del loro futuro”, aggiunge Domenico.
E poi, il segreto vincente: i ragazzi hanno deciso di vivere la loro età abbandonando la play station. Hanno costituito un bel gruppo e l’unica ragazza del gruppo è tra i minori più determinati a imparare. Trascorrono tutto il giorno assieme al lavoro facendo amicizia anche a tavola: pranzano tutti assieme con il cibo che loro stessi hanno preparato. Un’occasione preziosa per ridere e fare comunità. Non si lasciano nemmeno quando ritornano a casa, continuano a raccontarsi, a volersi bene anche in chat e dedicandosi tanto tempo anche nei momenti liberi.
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