Insieme per Shekinah: una storia di diagnosi, cura e integrazione

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Quella di Shekinah, nemmeno tre anni, è una storia di integrazione, una storia di rete tra i servizi territoriali e l’assistenza sanitaria, tra le istituzioni locali e l’associazionismo  firmato ‘L’impronta’ e il progetto Nidi di Comunità.

Quella di Shekinah è la storia di una bimba nata in Italia da genitori filippini. Una bimba a cui, a novembre del 2023, è stata fatta diagnosi di autismo.
E’ venuta da noi nel mese di marzo del 2023. Non poteva frequentare il nido perché i posti erano esauriti – racconta Tamara, responsabile della cooperativa sociale L’Impronta che gestisce il nido del nodo di Lecce – ma la madre, nel primo pomeriggio, la portava comunque da noi per tentare di farla socializzare con gli altri bambini”.
C’era infatti una tendenza all’isolamento, comportamenti ‘particolari’, atteggiamenti ‘strani’, che non sono passati inosservati tanto alla madre di Shekinah quanto alle operatrici del nido. Da qui una serie di indagini e visite specialistiche che hanno portato, solo pochi mesi dopo, nel novembre del 2023, alla diagnosi di autismo.
E’ qui, è a questo punto della storia di Shekinah, che si è innestato il circuito virtuoso della cooperazione tra tutti gli attori chiamati in causa. Quando è arrivato il responso medico, intanto, la bambina frequentava regolarmente, già da settembre, le attività del nido. Poi, due mesi dopo, è cominciato il suo percorso verso l’integrazione, la cura e la ‘normalizzazione’.Confermata la diagnosi – racconta ancora Tamara – la nostra coordinatrice si è messa in contatto con lo psichiatra che aveva in cura la bambina che, subito dopo, ha iniziato una terapia comportamentale e di logopedia presso un istituto di Lecce”.
Se da un lato Shekinah procedeva nel suo percorso psicoterapeutico, dall’altro anche lo staff de L’Impronta si è messo in gioco:
Tutti noi abbiamo cominciato a tenere vari colloqui con i terapeuti per comprendere meglio il problema di Shekinah e ai fini di una continuità del lavoro che, tra le altre cose, prevede l’adozione, al nido, delle stesse strategie pratico-educative impiegate in terapia”.

Nel giro di pochi mesi la vita della piccola e quella della sua famiglia, è completamente cambiata. “Il nostro sostegno alla madre è stato corposo – aggiunge Tamara – e la piccola ha fatto notevoli progressi, ha imparato a comunicare con i suoi compagni, a condividere qualche volta i giochi, a partecipare a suo modo alle attività e, soprattutto, non tende più ad isolarsi come faceva prima”.
Sheki grazie a voi ha fatto notevoli progressi”, commenta Dorrys, la madre di Shekinah per la quale, ormai, le operatrici sono diventate ‘zie’. “Grazie del supporto che mi avete dato – continua – Vi ringrazio tantissimo per la vostra pazienza anche se a volte mi vergogno pensando a quando sono stata nervosa e agitata. Grazie per avermi sempre dato il coraggio per accompagnare mia figlia e per essere ormai parte della storia della sua vita”.

 

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