Vi presentiamo il progetto NEST – Nido Educazione Servizi Territorio
di Save the Children
Attivare una rete di protezione efficace e integrata a sostegno delle famiglie più vulnerabili significa anche mettere in campo interventi che sin dalla fase di progettazione prevedano l’inclusione di altri soggetti presenti nei territori in cui operiamo.
Un esempio concreto di questa progettualità di rete è NEST (acronimo di Nido Educazione Servizi Territorio), un’iniziativa nazionale di progettazione partecipata nata all’interno della rete degli Spazi Mamme di Save the Children Italia, che si sviluppa in quattro aree metropolitane – Milano (quartiere Gallaratese), Roma (quartiere Tor Sapienza), Napoli (Quartiere Stella-San Carlo all’Arena ) e Bari (quartiere Libertà) – territori segnati da forti elementi di fragilità e disagio socio-economico, culturale, abitativo e sanitario.
Il progetto, che vede l’Associazione Pianoterra nel ruolo di ente capofila, coinvolge una rete di 21 partner tra cui enti del terzo settore, amministrazioni, scuole ed enti del privato sociale attivi da anni nelle quattro aree di intervento con l’obiettivo di contrastare la povertà educativa in tutte le sue forme.
Le competenze degli attori coinvolti hanno permesso di costruire una proposta finalizzata ad integrare e rafforzare dove vi è più bisogno l’offerta di servizi socio-educativi per le fasce più vulnerabili, in particolare quella dei bambini tra zero e tre anni. Da qui nasce l’idea di un modello di intervento integrato, o hub educativo, replicabile e sostenibile, basato sul coinvolgimento attivo e sinergico di tutti gli attori territoriali competenti, pubblici e privati, con l’obiettivo di offrire risposte integrate, personalizzate, dinamiche e flessibili ai bisogni delle famiglie più vulnerabili.
Gli hub educativi, attivati in strutture messe a disposizione dalle Municipalità o dai Comuni, hanno l’obiettivo di:
• garantire l’accesso a un servizio socio-educativo di qualità e basato sul coinvolgimento attivo delle famiglie con bambini di età compresa tra zero e tre anni, che per vari motivi possono restare escluse da questo tipo di interventi;
• valorizzare il sistema di accoglienza e il coordinamento dei servizi territoriali presenti sul territorio per accompagnare ciascun nucleo familiare con percorsi personalizzati e flessibili;
• integrare l’offerta di servizi socio-sanitari dedicati alla gravidanza e alla fase immediatamente successiva al parto, per intercettare precocemente elementi di vulnerabilità e intervenire tempestivamente.
Il modello dell’hub educativo si propone di accogliere, integrare e sostenere la formazione di una comunità educante, in grado di sollecitare i legami solidaristici tra persone ed enti attraverso l’ascolto, l’orientamento e la promozione della socializzazione, e punta ad ampliare la dimensione nucleare della famiglia, che da sola non è in grado di far fronte alle criticità di contesti già molto vulnerabili.
Dal punto di vista operativo, l’intervento prevede:
• l’offerta di servizi educativi innovativi quotidiani secondo due modalità: un Servizio Educativo e di Custodia (SEC) per i bambini che non hanno avuto la possibilità di accedere al nido comunale; e attività ludico-ricreative che prevedano il coinvolgimento delle mamme (o di altri adulti di riferimento) e dei bambini fin dalla nascita. All’offerta educativa per i più piccoli si affiancano azioni di empowerment dedicate agli adulti, finalizzate soprattutto al rafforzamento delle competenze genitoriali;
• presa in carico integrata dei nuclei familiari attraverso la costruzione di percorsi personalizzati di intervento sui minori in povertà assoluta, orientamento e accompagnamento delle famiglie ai servizi del territorio e supporto all’accesso e alla fruibilità di forme di sostegno al reddito.
• l’attivazione di un presidio con pediatri, ostetriche, operatori socio-sanitari in qualità di professionisti della comunità educante in grado di accogliere, educare e sostenere i nuclei familiari con donne in gravidanza e bambini fino ai sei anni di età attraverso incontri di gruppo, consulenze e attività di sensibilizzazione.
I partner che si occuperanno della gestione diretta delle attività e delle iniziative territoriali nei quattro hub di progetto sono:
– APS Mama Happy: l’APS “Mama Happy – Centro Servizi famiglie accoglienti” è un’associazione di promozione sociale nata dall’esperienza pluriennale di professionisti esperti in management del non profit, psicologia dello sviluppo e relazioni familiari e dall’unione di una cospicua rete di famiglie. Mama Happy ha l’obiettivo di promuovere una genitorialità valida e consapevole attraverso specifici percorsi di sostegno, sensibilizzazione ed accompagnamento nell’ambito dell’adozione nazionale ed internazionale e dell’affido familiare;
- Associazione Pianoterra Onlus: L’Associazione Pianoterra Onlus nasce a Napoli nel 2008 per aiutare e sostenere le famiglie più vulnerabili. Gli interventi sono rivolti principalmente alla coppia madre-bambino perché, migliorando le condizioni di partenza di una giovane vita, si possono prevenire problemi di salute e sviluppo legati alla povertà e alla marginalità evitando che si trasmettano di generazione in generazione;
– Cooperativa Sociale Antropos: La Cooperativa Sociale Antropos lavora nella periferia Sud-Est di Roma con interventi a sostegno di minori e famiglie che versano in condizioni di disagio economico, urbanistico, ambientale e culturale, mettendo in essere azioni di empowerament locale attraverso strategie condivise con gli stessi soggetti beneficiari dell’intervento. In questo senso la Cooperativa non progetta più per i destinatari finali ma studia, pianifica e agisce con la comunità locale al fine di superare tutti quegli ostacoli che determinano tali situazioni di deprivazione;
– APS Mitades: Mitades è una associazione di promozione sociale nata nel 2009 che sostiene il benessere della persona, in particolar modo dei bambini e dei contesti di crescita attraverso progettualità, servizi e consulenze. Mitades non ha scopo di lucro e vuole essere motore di idee che nascono in risposta ai bisogni del singolo e della comunità, offrendo uno spazio di socialità e di incontro tra persone e tra nuovi modi di pensare il mondo. Ad oggi Mitades conta 250 soci, tra volontari e collaboratori, e collabora con istituzioni pubbliche e realtà del Terzo Settore, sia a livello locale che nazionale. Mitades è attiva e opera nei seguenti ambiti: promozione e coesione sociale; servizi educativi, corsi e tempo libero; sostegno alla genitorialità; formazione per genitori, inseganti e gruppi classe.