Navigazioni: Un viaggio di rinascita per i giovani in difficoltà

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Distribuito su cinque territori nazionali, il progetto Navigazioni si erge come faro di speranza per i minori in difficoltà, impegnandosi nella presa in carico di giovani con devianza, offrendo loro non solo un percorso legale ma anche e soprattutto un cammino di crescita personale e sociale. Gli obiettivi del progetto sono chiari: guidare questi giovani verso proposte di vita sana e opportunità di futuro, attraverso un percorso attentamente studiato da un’equipe dedicata e da educatori appassionati.

Il progetto Navigazioni segue le “Map” individuali di ragazzi con problemi di devianza e coinvolge una sinergia tra il terzo settore, le persone coinvolte e le realtà istituzionali del tribunale dei servizi e della comunità educante. Questa collaborazione si basa sulla promozione della conoscenza diretta delle storie individuali, andando oltre il lavoro di sistema e fungendo da ponte tra le esigenze dei giovani e le istituzioni che li circondano e le famiglie.

Nel racconto di uno degli operatori del progetto, emerge la storia toccante di alcuni ragazzi presi in carico dagli educatori, con percorsi cuciti ad hoc sulla persona. Una rapina compiuta da un gruppo di minorenni ha portato due di loro in detenzione, due in comunità, uno libero e uno a casa con molteplici prescrizioni e arresti domiciliari. Dopo sei mesi, inizia per lui la presa in carico da parte del progetto Navigazioni.

L’educatrice e Marino Lagorio, referente di progetto , con grande dedizione, conducono un lavoro preparatorio sul territorio per il volontariato, conoscendo il ragazzo e le sue potenzialità. Oltre al volontariato e ai servizi di accompagnamento sanitario, il progetto coinvolge attivamente i giovani in corsi di formazione, anche online, confrontandosi con il servizio sociale o eventuali percorsi professionali per garantire un supporto completo.

Da luglio a novembre, uno dei ragazzi segue con impegno il corso di soccorritore, mentre un altro di loro assume responsabilità nella segreteria, affiancato dall’operatore della Croce Rossa. La spinta, la fiducia e l’investimento nel loro percorso aprono nuove opportunità, trasformando i loro talenti e peculiarità in risorse utili a se stessi e all’intera comunità. “uno di loro potrebbe già svolgere un’attività da interprete italiano/arabo, viste le sue origini, e questo lo aiuta a rinforzare la fiducia in se e sviluppare un senso di responsabilità” Marino. Con l’inizio della scuola a settembre, entrambi i ragazzi stanno affrontando un cambio di istituto partecipando ai corsi di un istituto professionale, e recuperando gli anni persi. “L’inserimento non è facile spesso, senza pesare sui docenti, che spesso non riescono in questo tipo di azione e sostegno ulteriore, ma che richiederebbe un’attenzione individuale partendo spesso da condizioni familiari delicate quanto complicate” spiega Marino. Tuttavia, la storia di questi due ragazzi dona speranza e forza, avendo dimostrato una frequenza e un rendimento sorprendentemente positivi. La scuola, pur affrontando difficoltà nell’accoglienza di ragazzi con percorsi complessi, organizza supportata dagli educatori, degli inserimenti mirati. La logica è chiara: impegnarli in qualcosa senza trascurare gli aspetti di presenza, impegno e rendimento. Una riflessione necessaria, poiché in passato questi ragazzi definiti deficitari spostavano il focus sui loro punti deboli, il progetto vuole avere un cambio di rotta e tendenza, partire dai punti forti e dai talenti di ogni persona per aprire loro nuove vie, e possibilmente una navigazione più chiara delle proprie vite.

Il progetto Navigazioni vede in questo un’opportunità di riflessione, un terreno fertile su cui gli educatori possono lavorare con la scuola. L’obiettivo è evitare la sospensione, consentendo al ragazzo di concludere il percorso di studi che desidera. Tuttavia, emerge un distacco , vista la complessità dei casi, e una preferenza dell’istituto scolastico per far abbandonare il percorso iniziato. Questa storia ci invita a riflettere sulle modalità e sugli strumenti della scuola italiana rispetto a giovani con fragilità, sottolineando l’importanza di percorsi educativi ad hoc, cuciti sulle loro storie di vissuto, che creino facciano sempre più da ponte con le famiglie. Navigazioni si conferma come un faro guida, non solo legale ma anche empatico, nella navigazione di questi giovani verso un futuro migliore.

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