Navigazioni: uno straordinario esempio di squadra e solidarietà

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“Indipendentemente dalle differenze, il lavoro di squadra può essere riassunto in cinque brevi parole: Noi crediamo in un altro

Giovedì 12 Ottobre 2023 i ragazzi di Navigazioni hanno partecipato ad un torneo di calcio svoltosi a Savona dove si sono confrontati con altre squadre di ragazzi: One Love FC, uno spazio di aggregazione e condivisione aperto a tutti; una squadra composta da volontari AVIS e infine, una composta da ragazzi facenti parte di un progetto sociale di recupero giovani sul territorio. 

Vincere, perdere, tutto questo poco importava. L’aria che si respirava era quella ludica della condivisione di un obiettivo: segnare. 

SPERANZA. Quel cartellone appeso dietro alle loro spalle sembra non essere li per caso ma per riflettere quello che è il viaggio che i nostri ragazzi hanno intrapreso. Vederli seguire tutti insieme il pallone, a volte senza una vera e propria meta, altre invece con una direzione precisa diventa un’allegoria, la rappresentazione di quel percorso che ha una meta finale definita ma la cui rotta viene creata giorno dopo giorno, incontro dopo incontro. 

Ed è proprio questa la forza e la difficoltà che sta in Navigazioni: costruire e crescere insieme al ragazzo al fine di creare un percorso di autonomia positiva, salda ma allo stesso tempo elastica. Offrire loro un modello non significa ingabbiarli in uno schema, al contrario. Si cerca di dare loro degli strumenti per poter di volta in volta adattare quel modello alle situazioni per poterle affrontare senza perdere la bussola. 

Noi crediamo in un altro. 

Questa breve frase ben racchiude la lezione che ci hanno insegnato oggi i ragazzi. 

In un momento in cui il binomio calcio e giovani viene macchiato dalla cronaca che ci racconta di raggiri e scommesse, questi ragazzi ci danno la possibilità di cambiare prospettiva.

Al termine del torneo viene denunciato il furto di una somma di denaro da uno dei giocatori. 

Dopo le prime accurate ricerche i ragazzi insieme agli operatori cercano di concerto una soluzione. 

La prima ipotesi risolutiva prevede di mettere a disposizione un sacchetto dove a turno, i ragazzi nascondendo al suo interno la mano, danno la possibilità al fautore del gesto di rimediare lasciandovi cadere la banconota. 

Questa soluzione però non sembra essere quella corretta: il fantasma della colpevolezza di uno di loro potrebbe in qualche modo rafforzare quell’identità deviata e deviante che Navigazioni con il suo progetto vuole separare dalla persona. 

Una colletta riparativa. Ognuno, secondo la propria disponibilità e possibilità, avrebbe dato qualcosa al fine di recuperare in toto o parzialmente la somma sottratta. 

Questa volta i ragazzi accettano di buon grado e mettono insieme gran parte della cifra denunciata. 

Non si è cercato un colpevole, non si è puntato il dito contro nessuno ma insieme si è cercata una soluzione, un modo per riparare ad un danno subito da un compagno di squadra. 

Nessuno si è tirato indietro, uniti come sul campo hanno rincorso un obiettivo comune. 

E come sul campo, non importa chi vince o chi perde; quello che conta è la squadra, il completarsi, arrivare dove l’altro non arriva, mettere a disposizione i propri punti di forza sapendo che le debolezze verranno accolte e colmate. 

Questi ragazzi ci hanno insegnato che sono Altro, che l’esperienza che li ha portati fino qui non li definisce, non li condanna ad un destino fatto di delinquenza e devianza. Al contrario, offre loro la possibilità di entrare in contatto con una dimensione sana, fatta di collaborazione e amicizia. 

Oggi, fuori dal campo, Navigazioni ha portato a casa una grande vittoria. 

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