La speranza è quel “Mare Fuori”
di navigazioni
Mare fuori è la serie televisiva del momento, prodotta da Rai Fiction e Picomedia, distribuita a partire dal 2020 e giunta alla sua terza stagione. MARE FUORI tocca i cuori degli adolescenti, narra la vita di un gruppo di ragazzi dell’IPM (Istituto di pena minorile) di Napoli e degli adulti che lo gestiscono, con una chiave di lettura prossima, vera, emotiva e coinvolgente.
“Durante i colloqui con i ragazzi e ascoltando le loro storie, ho recentemente avuto questa intuizione formidabile, mi sono agganciata a livello proiettivo alla trama ed ai personaggi della serie TV così tanto seguita dagli adolescenti” presenta Chiara Cossio, Responsabile Azimut, Psicopedagogista e Mediatore Familiare nonché referente del progetto del territorio di Cinisello Balsamo. Il cinema ancora una volta diventa strumento, strategia prescelta e modus operandi per il progetto Navigazioni.
“Incredibile vedere quanto i nostri ragazzi siano legati a questi personaggi, alle storie di chi, forse, rispecchia dinamiche e vissuti simili ai loro, ai quali identificarsi e con i quali sognare, piangere o trovare conforto”. Tra minacce, amori, fughe, esami di scuola, partite di pallone, risse, cadute, amori e inaspettati aiuti questa serie rappresenta un’efficace, quanto sentita, possibilità per agganciare i ragazzi e le strategie utilizzate dagli operatori e tutto il crossing team, del progetto che sembra dare una marcia in più alla comprensione di certi vissuti e contesti sociali e alla ricerca congiunta delle possibili soluzioni, caso per caso.
Le trame che si intrecciano, l’amore adolescenziale, i reati e il carcere rivelano uno strumento importante per creare risposte e fornire gli strumenti per costruite con i ragazzi stessi, il proprio unico e personale percorso di riscatto e consapevolezza. Si cresce e si matura, si impara per confronto, attraverso la libertà di essere se stessi senza essere giudicati, si assume nuova consapevolezza in questa navigazione assistita, si cresce per modelli positivi, attraverso l’ascolto reciproco e rinnovata fiducia.
“Ho elaborato una sorta di gioco di carte, ogni personaggio della serie TV ha la sua carta di identità con foto e con a fianco la descrizione dei reati commessi e delle loro caratteriste psicologiche. E’ sorprendente il processo di identificazione messo in atto durante questi incontri”. Per le ragazze il fascino e la proiezione va ad esempio a ROSA RICCI, giovane e tosta che riesce a comandare e a farsi rispettare come un uomo, con un destino segnato, dall’analisi del suo personaggio una ragazza del progetto dichiara “se nasci in una famiglia così come puoi rinnegare il sangue del tuo sangue. Impossibile”. I ragazzi più piccoli, al primo reato, ad esempio si identificano con Pirucchio, il quale nella serie TV riesce a far pace con i genitori, sebbene dopo muoia perché come dice un ragazzo di navigazioni “uno vuole anche cambiare ma poi torna nel paese dove tutto è iniziato dove nessuno vuole che cambi e o ci ricaschi o vai a finire male”.
Tanti, tantissimi gli spunti che questa serie sta aprendo agli operatori di Cinisello Balsamo, per conoscere ancora meglio le parti nascoste e profonde del vero disagio di questi ragazzi, le emozioni che li muovono, le difficoltà emotive e familiari, tutto in un percorso che nasce dal confronto dei pareri e da un ascolto effettivo della loro singolarità.
“Poi c’è Cardio trap tanto vicino al loro mondo, ragazzo dolce che ama la musica e non tollera le ingiustizie” continua Chiara Cossio. E così via, ogni ragazzo si connette e si proietta alla storia che più lo tocca, generando una necessità di non sentirsi ghettizzando o giudicato, anzi sempre più visto come individuo meritevole. Così giorno ciascuno può scegliere chi vuole essere e come agire nella società, anche se a volte la strada giusta può sembrare difficile da raggiungere”. Il concept di «Mare fuori», ricorrente nella serie e già dal titolo, fa riferimento al ricordo del mare al di fuori del carcere e alla voglia di riscatto a cui i detenuti si aggrappano durante la detenzione. È ancora il mare simbolo di purificazione, di libertà e profondità, di movimento ed esplorazione che incontra Navigazioni, la voglia, il credo, la fiducia che chiunque possa perseguire un cambio di rotta, una navigazione più sicura, accompagnata e sicuramente più luminosa per il futuro.
Ti potrebbe interessare
Navigazioni: riscatto e speranza per i giovani in cerca di nuove vie
di navigazioni
La storia di Fabrizio il “Re” di Milano, e il suo percorso di resilienza e cambiamento con l’aiuto di Navigazioni e della...
L’arte di creare nuovi spazi di socialità
di navigazioni
Il tutto è maggiore della somma delle sue parti. Il principio cardine della teoria della Gestalt ben riflette il clima che si...
I ragazzi di Navigazioni si raccontano attraverso la campagna #nonsonoemergenza
di navigazioni
Il 20 luglio, il progetto Navigazioni è stato protagonista dalla campagna nazionale #IoNonSonoEmergenza che tratta il tema del disagio adolescenziale. Emanuele e...