Open Stage, a Savona la prima esperienza che sa di condivisione

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Open stage n. 1 Savona 28 11 2022

Non mangiarti la vita.

Non mangiarti la vita. È questo che c’è scritto sul disegno in stile street art posto a lato del grande palco del Teatro Gassmann. 

Luci soffuse, le sedie in velluto rosso creano un ambiente caldo e accogliente, un luogo sicuro. 

I ragazzi, i marinai del progetto Navigazioni, chiacchierano tra loro sottovoce, chi si occupa delle luci, chi dei suoni, chi prova qualche pezzo prima dello spettacolo. 

Hanno età differenti, colori e stili diversi, storie e situazioni che si leggono sui loro volti, che si ascoltano nelle loro canzoni. 

Perché scrivi? 

Uno di loro, dopo una breve pausa, mi dice che scrive per esorcizzare, per raccontare una storia dolorosa attraverso un filtro di ironia, un modo per sopportare, elaborare, capire e andare avanti. 

Un altro ragazzo, piu grande, vive la musica come un’esigenza, un qualcosa che non può controllare, il suo alter ego. 

“Ho paura di perderlo” sussurra quando rimaniamo soli. 

Gli chiedo perché dovrebbe perderlo e lui abbassa lo sguardo. 

Non c’è tempo per rispondere, lo spettacolo sta per iniziare e lui è il primo ad esibirsi. 

Non mangiarti la vita. 

Pingru la vita non la mangia, la canta. 

I suoi testi sono orecchiabili, con un ritmo che ricorda il sud america. 

Pingru coinvolge, quasi volesse sentirsi sostenuto, apprezzato, visto. 

Pingru la vita non la mangia ma ne richiama l’attenzione, la desidera, la celebra. 

Mrdrum, oltre a un fiato eccezionale, ha uno stile crudo e diretto. Indossa una felpa bicolore, nera da un lato e bianca dall’altro. 

Si muove sicuro, ma difficilmente si porta al centro del palco. 

Quella felpa rispecchia il suo sguardo. A tratti spavaldo e scuro, altri intimorito, incerto, puro. 

Canta della famiglia, dell’abbandono, dell’apprensione verso la madre, dei carabinieri e del servizio sociale con una intensità e consapevolezza che stridono con la sua giovane età. 

La mia storia, il suo primo pezzo è un racconto di vita accidentata, da marinaio navigato. 

Mrdrum la vita non la mangia, la cerca di comprendere, trasmettere, esorcizzare. 

Dupa, timido e spaventato, quando inizia a cantare lascia di stucco. 

Rincorre e incastra parole, denuncia e scarica rabbia e delusione. 

Sogni infranti ti rimane addosso, perché è un pezzo sociale, dove la politica si mischia alla vita vera. 

Dupa la vita non la mangia, la rivendica, la denuncia. 

Al termine dello spettacolo i giovani marinai si abbracciano, si chiamano famiglia, si riconoscono. 

Navigazioni è un luogo sicuro dove non ci sono errori, dove gli sbagli sono un momento di miglioramento e crescita, dove la musica integra e reintegra, crea condivisione. 

Navigazioni oggi ha dato a questi marinai una terra ferma dove attraccare e esprimersi senza giudizio, senza preconcetti, senza la lettera scarlatta del loro passato. 

In questi casi, mi piace sempre citare un genovese doc. Il grande Faber diceva “dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori”.

Testo di Daria Bruzzo

Qui il link con le esibizioni https://www.youtube.com/watch?v=4g59nNtKdI0

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