Il mentoring a Catania

La Pandemia ha costretto a rivedere le azioni del mentoring precedentemente concordate e programmate, ma a Catania si è cercato di non snaturare interamente il percorso.

Le attività quindi non hanno perso la loro specificità ma in accordo con i docenti e gli altri partner si sono vincolate ancor più al percorso didattico cercando di offrire un supporto reale al consolidamento e/o potenziamento delle attività didattiche.

Le carriere scolastiche più deboli sono state supportate da dinamiche di peer education attraverso le quali il protagonismo degli studenti ha permesso un piacevole svolgimento delle lezioni, oltre ad un raggiungimento degli obiettivi didattici personalizzati in base a livello di ogni studente.

Se inizialmente il percorso si focalizzava nella continuità didattica, che era l’elemento specifico del mentoring in Sicilia, adesso è invece legato al programma didattico dentro la stessa classe.

Racconta Giorgia Italia educatrice Oxfam:

“Con le docenti abbiamo deciso prima quali argomenti affrontare. Poi è seguito un momento di confronto con i mentori su come impostare il lavoro didattico (quali strumenti, come scandire i tempi, quali attività) e come personalizzarlo per i compagni a cui fanno da mentori. Infine abbiamo organizzato piccoli gruppi: un mentore per coppia di mentee o in alcuni casi un mentore per un mentee.

Io seguo i mentori nel loro lavoro di programmazione per i mentee, osservo quello che accade quando lavorano a coppie o a piccoli gruppi, intervengo nel momento di valutazione del gruppo di mentori sul lavoro svolto e sulla rimodulazione del loro intervento in base ai risultati dei mentee.”