La formazione dei docenti/2: lo strumento della Drammaturgia di Comunità per coniugare DaD e didattica in presenza

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È possibile, all’interno della crisi socio-educativa generata dalla situazione pandemica, sviluppare strumenti da affidare ai docenti che coniughino le potenzialità dell’era digitale e lo sviluppo degli aspetti sociali e relazionali dei bambini e delle bambine e dei/lle preadolescenti? E, sfida ancor maggiore, tenendo ancorati i risultati che tali strumenti possono ottenere alle aree disciplinari o discipline curriculari?

A partire da queste domande si è sviluppato l’incontro formativo del 26 gennaio  tenuto da Officina SocialMeccanica e rivolto alla comunità educante del progetto “Mentori per la resilienza”, dal titolo “La formazione dei docenti/2: lo strumento della Drammaturgia di Comunità per coniugare DaD e didattica in presenza”.

Mettendo insieme i principi del “compito di realtà” previsto dalle indicazioni ministeriali per la scuola elementare e secondaria di primo grado e rivisitando il modello metodologico della Drammaturgia di gruppo e di comunità, proprio del Teatro Sociale, è stato proposto in modalità interattiva un piano di lavoro che coinvolge i docenti di tutte le discipline mettendo al centro l’opportunità/necessità di dover alternare – come sappiamo senza poterne preventivare i tempi – la didattica in presenza con la didattica a distanza. L’obiettivo è quello di educare i minori ad affrontare una situazione-problema, quanto più possibile vicina al mondo reale, utilizzando le conoscenze e le abilità già acquisite che vengono però messe in pratica all’interno di contesti sociali diversi da quelli proposti dalla pratica didattica.

 

Una sfida enorme, ma che, soprattutto nei contesti di povertà educativa legati a problematiche di deprivazione culturale e alessitimia, può permettere ai docenti di sviluppare percorsi significativi che tengano insieme l’importanza di offrire contenuti  vincolandoli alla realtà dei minori e mettendo al centro la funzione più alta dell’educazione, ovvero accompagnare bambini e bambine, ragazzi e ragazze a diventare esseri liberi e consapevoli.

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