Le parole che ci dicono

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“Balena”, “Scrofa”, “Ma sei un maschio o una femmina?”

Quando è stato chiesto ai ragazzi e alle ragazze di 4BF quali commenti cattivi sul proprio corpo hanno subito dagli altri, alcuni hanno risposto così.
Ancora: “Come sei piatta”, “Palla di lardo”, “Mezza sega”.
Già in primavera, quando un gruppo di loro ha partecipato al laboratorio tenuto da Lara Lago, influencer sulla body positivity, si era capito che la discriminazione sui corpi toccava da vicino gli studenti.


A dicembre, il percorso, allargato all’intera classe, ha assunto una forma concreta, pratica ed è diventato un video.
Guidati da Francesco Grande, direttore della Biblioteca dei ragazzi di Sesto, i ragazzi si sono interrogati sulle discriminazioni subite in relazione al proprio corpo e sull’importanza che esse hanno avuto e hanno tuttora nella loro vita.


È nato un video, che è la somma degli sguardi, delle voci e delle storie dei ragazzi: in quel video sono presenti proprio le parole reali che sono state rivolte a loro. In un vortice continuo, si vedono i ragazzi soffrire per le parole ricevute e interrogarsi sul perché.

Apre il vortice una domanda: “Siamo le parole che ci dicono?”.
“No, noi non siamo le parole che ci dicono”, è la conclusione.

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