Un anno di Lost in Education a Spilimbergo

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Lost in Education  è attivo da quasi un anno nel territorio di Spilimbergo e ora si iniziano a trarre le prime conclusioni e a raccogliere i risultati del lavoro fatto con i ragazzi e con la comunità.

Il progetto si sta realizzando in 20 scuole sul territorio nazionale. L’I.I.S. “Il Tagliamento” di Spilimbergo è tra le scuole partner, e da subito ha accolto con entusiasmo il progetto, garantendo sempre e in modo costante il massimo appoggio e disponibilità nella programmazione e progettazione delle attività.

Dall’inizio del percorso sono stati 69 i ragazzi dell’istituto coinvolti su 3 le classi (ind. agrario, turistico e meccanico) che provengono da 27 differenti comuni, toccando 2 province della regione.

Da maggio a dicembre 2019 si sono realizzati 9 incontri con ogni classe, dove, assieme alle operatrici UNICEF, i ragazzi hanno fatto un’analisi del territorio, dei loro bisogni e dell’offerta presente nelle diverse realtà che conoscono e vivono, per poi passare ad un ragionamento condiviso sui diritti e sulla comunità educante. Si è lavorato sempre con un’ottica di partecipazione e coinvolgimento attivo dei ragazzi, attraverso circle time, brainstorming, cooperative learning, simulazioni, lavori in sottogruppi e debriefing. Sono state tappe fondamentali e propedeutiche che hanno accompagnato i ragazzi e permesso loro di entrare nel vivo dell’azione di individuazione e mappatura dei loro luoghi educanti, fulcro centrale di questa prima fase del progetto.

Ad oggi sono 92 i luoghi individuati dai ragazzi. Tra questi, primaria importanza è stata data a non luoghi come la famiglia e le relazioni di amicizia e amore: “la mia ragazza mi aiuta e mi insegna come avere una relazione con una persona”, “il mio amico mi insegna a stare compagnia, il rispetto reciproco, a confrontarsi e essere sempre disponibile”. Subito a seguire arrivano i luoghi che permettono ai giovani un’aggregazione spontanea e libera da schemi, come bar e locali, e spazi immersi nella natura, dove il rispetto che gli si deve è sentito da loro fortemente. Compaiono inoltre luoghi comunemente considerati educanti come la scuola, la biblioteca, le associazioni sportive e i centri religiosi, ma sono luoghi come McDonald, centri commerciali, discoteche, ad attivare approfondimenti e discussioni sulla loro valenza educativa o meno, e l’eventuale risposta a bisogni specifici dei ragazzi.
In questa fase del progetto, si sta creando una mappa online condivisa con i ragazzi, nella quale si stanno inserendo descrizioni e foto dei luoghi che i ragazzi hanno ritenuto essere educanti.

Durante gli incontri inoltre è stato dato uno spazio importante anche ad una riflessione sul tema della povertà educativa, analizzandone assieme ai ragazzi i fattori di rischio prima attraverso una presentazione e commento dei dati e poi con un’attività di role playing che ha permesso ai partecipanti una riflessione sulla propria situazione rispetto alla povertà educativa.

Il prossimo step del percorso sarà far incontrare i ragazzi l’amministrazione e gli adulti referenti di associazioni e servizi educativi per poter condividere il lavoro fatto e creare un dialogo aperto e costruttivo.

contributo di Marianna Colonello

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