Comunità Educante, Mappa della Comunità e Patto di Comunità nella formazione per i formatori del Movimento Senza Zaino.
di loradilezionenonbasta
Il 1° aprile si è svolto l’importante appuntamento con il Gruppo dei Formatori del Movimento Senza Zaino: una preziosa occasione di aggiornamento, scambio e confronto. In quest’occasione sono stati portati come casi studio le esperienze positive e i percorsi che gli Istituti partner del progetto L’Ora di Lezione Non Basta hanno intrapreso, con la convinzione che potessero essere un’ottimo esempio dei risultati che il metodo “Senza Zaino” porta con sé.
A partire dalla “Comunità educante”: l’intuizione che ha percorso il lavoro di Senza Zaino fin dalle sue origini.
L’idea è quella di una scuola in rapporto con il territorio, profondamente inserita in esso come animatrice di percorsi di apprendimento che non si fermano ma che sconfinano nei tempi e negli spazi dell’educazione non formale e informale. La sfida alla povertà educativa che il Covid-19 ha contribuito a rendere ancora più drammatica si gioca sulla capacità dei territori di attivare processi di partecipazione e responsabilità diffusa, che pongano al centro i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze, il loro talento e il loro futuro.
Lavorare in maniera consapevole insieme al territorio non è solo necessario per trovare strumenti e alleanze utili per accompagnare i ragazzi, ma anche per costruire una visione di Paese capace di partecipazione, democrazia, inclusione, futuro.
La sfida di una scuola capace di innovazione e profondamente connessa con la vita sociopolitica e culturale del Paese, come presidio irrinunciabile di pensiero critico, responsabilità e partecipazione sui territori, diventa così condivisa con istituzioni, terzo settore, famiglie.
Il tema della “connessione” tra la comunità e la scuola diventa un obiettivo di lavoro imprescindibile per gli Istituti, chiamati alla costruzione di patti educativi territoriali, nei quali poter assumere ruoli di animatori e registi.
Si tratta di riconoscere i bisogni, chiamare a raccolta le energie di tutta la comunità educante, interpellarla attorno alle urgenze dei bambini. Sono loro che vanno con forza rimessi al centro delle visioni e dell’organizzazione della scuola e del territorio, anzi…della scuola nel territorio per immaginare un nuovo modo di stare alleati tra scuola e comunità, per rompere il circolo vizioso della povertà educativa e dare ai bambini nostalgia del sapere e capacità di sogno.
Attorno al tema della comunità educante, ecco alcune domande che hanno guidato la nostra riflessione:
– quali competenze sono necessarie per attivare percorsi di
costruzione della comunità?
– quali risorse possono essere attivate per disegnare insieme mappe di territorio in vista della costruzione di una comunità educante?
– quali strumenti utilizzare per coinvolgere i bambini ed i ragazzi?
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