Istituto Comprensio “Vico De Carolis”: ripartiamo da qui!

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Ripartiamo da qui, da questo viaggio che abbiamo deciso di intraprendere. Tutte le scuole del progetto L’ora di lezione non basta in un video, in tanti video. Vederle, visitarle, intervistare le persone che le animano, che lì ci passano il loro tempo, e per tutti quei ragazzi e per le loro famiglie lavorano per dargli un futuro diverso e migliore da quello che sembrerebbe toccargli in sorte.
Partiamo da qui, da questa foto.
Siamo nel quartiere Tamburi, a Taranto. La scuola è la Grazia Deledda dell’Istituto Comprensivo “Vico-De Carolis”. Pareti gialle, piccola cintura verde di alberi a fare da cornice e sullo sfondo la più grande acciaieria d’Italia che ha avuto un sacco di nomi ma noi la chiameremo Ilva che si fa prima.
Sappiamo tutti che la storia dell’Ilva è una complicatissima storia italiana che non vale la pena di riprendere qui, ma invece, può valere la pena guardarla bene, questa foto.
Non a partire dall’impressionante dislocazione industriale dell’acciaieria ma a partire da quei piccoli comignoli bianchi sul tetto. Fanno parte di un complesso sistema di aerazione forzata della scuola che nei wind days – quando tira il maestrale – consente ai bambini e ai loro insegnanti di stare in sicurezza a scuola. Come in un sommergibile.
Ma la cosa più incredibile non è questa, è il fatto che in quei giorni di vento forte lì dentro si impari a leggere, si parli inglese, si reciti, si suoni uno strumento, si giochi e si impari ad essere una comunità.
Davanti a questo spettacolo della natura, o questo scherzo per i più pessimisti, ci rendiamo conto dell’importanza che ha avuto il nostro progetto dando una mano, incoraggiando iniziative, mettendo in rete, formando le insegnanti, finanziando la realizzazione di spazi di apprendimento. L’importanza di chi ha il privilegio di poter contribuire alla costruzione di una comunità educante resistente per genetica.
L’Istituto Vico De Carolis, la sua dirigente Vania Lato, la referente del progetto Chiara Fuina, tutti bambini che in quelle classi erano felici, oggi ci hanno mostrato, non solo a noi ma a tutto il paese, cosa significa fare scuola.
La foto è la cartolina da inviare a chi ci chiede quale sia la risposta alla povertà educativa.

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