A braccia aperte. Quattro progetti a sostegno degli orfani di femminicidio

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I bambini e i ragazzi orfani a seguito di un crimine domestico costituiscono il volto nascosto della violenza di genere. È facile dimenticarsi di loro quando si affronta il tema della violenza sulle donne. Invece violenza di genere vuol dire il più delle volte violenza sui più piccoli, sul loro immaginario, sulle loro certezze, sul loro mondo emotivo, affettivo e psichico. In definitiva sul loro presente e sul loro futuro.


Proteggere i bambini e i ragazzi significa innanzitutto fare il possibile affinché in situazioni di rischio non si arrivi a vivere l’esperienza della violenza in casa. Ciò significa garantire interventi preventivi di sostegno alla genitorialità fragile e nelle situazioni in cui le competenze educative sono più a rischio.

Ecco perché oggi con il progetto Libera Il Futuro, vogliamo raccontarvi del bando “A braccia aperte” che rientra nel Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

L’Associazione “Con i Bambini” ha selezionato 4 partenariati qualificati e con esperienza per co-progettare interventi a favore degli orfani di vittime di femminicidio e crimini domestici.

Il percorso di progettazione partecipata, durato tre mesi e coordinato da Con i Bambini, ha coinvolto circa 90 enti e attori del territorio. L’obiettivo è prendere in carico tempestivamente e individualmente i minori, offrendo loro un supporto specializzato e costante in seguito all’evento traumatico, garantendone il graduale reinserimento sociale e la piena autonomia personale e lavorativa.

Gli interventi, che avranno una durata di 48 mesi, saranno destinati anche al sostegno delle famiglie affidatarie e dei caregiver, ovvero di chi si prende cura del minore.

Una prima risposta condivisa riguarderà la mancanza di dati esaustivi sul fenomeno e l’esatto numero dei minori orfani, attraverso una rilevazione puntuale e un’azione di formazione rivolta a tutti gli operatori socio sanitari, che sarà realizzata dai progetti e coordinata da Con i Bambini, che prevede infine anche la nascita di Osservatori regionali.

Ciascuno dei 4 progetti, seppure con declinazioni differenti, prevede:

  • la presa in carico integrata, tempestiva e multidimensionale dei minori orfani, attraverso la erogazione di doti educative, l’assistenza medica e legale, il sostegno psico-sociale il sostegno allo studio, e l’accompagnamento all’inserimento lavorativo attraverso la personalizzazione degli interventi, disegnati sulle esigenze dei beneficiari. Gli interventi prevedono l’istituzione di “poli” o centri a livello regionale e il coinvolgimento stabile di équipe multidisciplinari;
  • la realizzazione di interventi di capacity building, rivolti ad una rete di professionisti socio-sanitari, legali e della scuola;
  • la promozione di misure di sostegno alla famiglia affidataria nella relazione con l’orfano e nella gestione delle esigenze materiali;
  • la valorizzazione di iniziative di sensibilizzazione e promozione di una coscienza diffusa per il contrasto della violenza domestica;
  • la realizzazione di azioni trasversali o di sistema condivise, quali la redazione di linee guida per la presa in carico tempestiva ed efficace dei minori orfani, la comunicazione, l’istituzione di osservatori regionali.

Può essere considerata sicuramente un’iniziativa necessaria, che richiede approcci coraggiosi e innovativi.

È stato avviato un percorso condiviso con i partenariati territoriali per dare delle risposte riparative e di comunità ad un fenomeno terribile, per tanti aspetti ancora non conosciuto da tutti e che interessa, purtroppo, diverse centinaia di minori e famiglie, spesso lasciate sole ad affrontare situazioni molto complesse e delicate.

Si tratta di bambini e bambine, ragazzi e ragazze che hanno vissuto l’uccisione della madre, quasi sempre per mano del padre, che hanno perso in modo violentissimo entrambi i genitori.

Sono minori che devono affrontare un presente e un futuro molto difficili, che richiede un’opera di riparazione attentissima, infatti rispetto a tutto questo bisogna farsi carico di affrontare una sfida di grande impegno.

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