Bullismo nella scuola “in presenza”. Cosa si può fare per riconoscerlo e prevenirlo?
di Arciragazzi Roma
Il progetto Libera il Futuro, mira alla formazione e all’inclusione dei giovani ragazzi che passa anche dalle buone pratiche e regole di vita da osservare nella quotidianità.
Per questo il progetto affronta spesso diversi temi, oltre a quelli legati alla dispersione scolastica, temi che riguardano giovani e ragazzi e rientrano in una formazione completa di un individuo. Temi che possono riguardare anche disagi giovanili come quello del Bullismo, fenomeno ormai purtroppo diffuso e che riteniamo sia importante approfondire.
Scopriamo insieme il fenomeno del Bullismo: come si può fare per riconoscerlo e prevenirlo nelle scuole?
In questo periodo siamo tornati a fare formazione in presenza nelle scuole e questo ha portato nuovi fenomeni di bullismo tra ragazzi. Il bullismo è un fenomeno che non va sottovalutato, in ogni sua manifestazione, perché può avere un forte impatto sociale, emotivo e psicologico sulla vita di bambini/e e adolescenti, fino ad avere conseguenze drammatiche.
È una dinamica purtroppo sempre più comune tra bambini/e e adolescenti, che si lega strettamente a bisogni della loro crescita espressi in modo problematico, come la paura di essere esclusi o la ricerca dell’ammirazione degli altri. È inoltre legata ad una persistente cultura basata sull’intolleranza e la stigmatizzazione della diversità che è difficile da estirpare.
Per un’efficace azione di contrasto, bisogna quindi prevenire, riconoscere e gestire il fenomeno. Sono queste le tre priorità che il mondo della scuola, in prima linea su questo tema, può e deve darsi.
- Prevenire, attraverso attività educative, in grado di migliorare il clima di classe, agire sulle dinamiche relazionali, promuovere le competenze emotive che rafforzino la capacità di mettersi nei panni degli altri (empatia), e consentire, inoltre, la partecipazione ai processi di definizione di regole comuni. Prevenire, attraverso azioni dedicate che creino uno spazio di ascolto per i ragazzi/e, facendo così crescere anche la fiducia verso le figure di riferimento (docenti, genitori, …).
- Riconoscere i fattori di rischio e le dinamiche relazionali in atto nel contesto classe, una formazione del personale docente per il riconoscimento del bullismo come fenomeno specifico, rispetto ad altri fenomeni di violenza generica. Non deve mancare il confronto costante tra docenti su eventuali dubbi e perplessità, da condividere sia con il Dirigente Scolastico, sia con il referente per il cyberbullismo. Si tratta di una figura che dovrebbe essere presente, a partire dall’attuale anno scolastico, in ogni Istituto, come previsto dalla nuova legge.
Per potere intervenire in maniera efficace è importante riconoscerne le caratteristiche che lo differenziano da atti di violenza generica: l’intenzionalità, la persistenza nel tempo, l’asimmetria di potere e la natura sociale del fenomeno.
Insomma per riconoscere e prevenire questo fenomeno è fondamentale dotare le scuole di un sistema che stabilisca ruoli azioni e responsabilità, in modo da consentire a tutti gli adulti di intervenire e gestire immediatamente i casi conclamati di bullismo, di attivare risposte per tutti i soggetti coinvolti, di attivare un’alleanza educativa attraverso il coinvolgimento di tutti genitori in ogni fase del processo, in un’ottica di mediazione delle conflittualità.
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