Le risultanze dei questionari compilati dai docenti di riferimento del progetto #Liberailfuturo

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In un precedente articolo abbiamo pubblicato le maggiori informazioni di natura ascrittiva relative agli studenti e alle studentesse che hanno redatto il questionario pre-laboratoriale, fondamentale ai fini del costante monitoraggio che caratterizza il progetto #Liberailfuturo. Ad oggi disponiamo anche delle risultanze dei questionari compilati dai docenti di riferimento: l’Università Roma Tre, partner del progetto, selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, per quanto concerne la valutazione delle attività poste in essere, ha già svolto un’analisi delle risposte per compararle a quelle rilevate nel questionario degli studenti. I due documenti verranno presto sistematizzati e resi fruibili come dossier, ma abbiamo il piacere di anticipare i punti nodali emersi dalla ricerca.

Il questionario, composto da complessive 26 domande, è stato somministrato a ben 66 docenti degli Istituti coinvolti nel progetto #Liberailfuturo, indagando la loro prospettiva e opinione su sei diverse aree tematiche:

  1. Aspetti formali e normativi dell’educazione nell’Istituto;
  2. Offerta formativa degli insegnanti;
  3. Debolezze dell’offerta formativa e vulnerabilità degli studenti;
  4. Risorse e suggerimenti;
  5. Valutazione sugli interventi previsti dal progetto #Liberailfuturo;
  6. Valutazione sull’utilità del progetto #Liberailfuturo.

Relativamente alla povertà educativa, che intendiamo contrastare con le attività del nostro progetto, tutti gli intervistati hanno riconosciuto la presenza del fenomeno all’interno delle proprie classi e scuole, confermando al contempo che gli Istituti mettono già in atto interventi specifici volti a limitarne le conseguenze.
La differenza sostanziale tra il punto di vista degli studenti e quello dei loro docenti sulla complessità della povertà educativa, è che per questi ultimi essa affonda le proprie radici nei contesti familiari dei ragazzi, mentre i primi trovano che le cause vadano ricercate in fattori di personalità e di ordine comportamentale. Da questa divergenza fondamentale scaturiscono spontaneamente anche diversi approcci e soluzioni al problema: mentre gli insegnanti fanno maggior affidamento sul sostegno individuale, propendendo spesso anche per l’aiuto di enti esterni, gli studenti e le studentesse sembrano voler richiamare l’attenzione sul luogo reale in cui le problematiche dovute alla povertà educativa si esplicano in tutta la loro forza: il gruppo classe, e specificatamente la dimensione relazione della quotidianità scolastica, sulla quale ragazzi e ragazze confidano nella capacità progettuale degli insegnanti al fine di migliorare le loro condizioni di vita e di studio.

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