Antenne interattive a Quarto, intervista alla Dirigente Scolastica del II Circolo Didattico
di lorsamaggiore
Da poche settimane abbiamo avviato presso il II Circolo Didattico di Quarto, diretto dalla professoressa Giuseppina Noto, i primi cicli di incontri nelle classi per l’attivazione delle antenne interattive. Come sempre, preziosa è la collaborazione dei docenti con cui abbiamo co-costruito l’intero percorso.
Ne abbiamo anche approfittato per rivolgere qualche domanda alla Dirigente Scolastica, Giuseppina Noto.
ll nuovo anno scolastico è stato ed è ancora molto complesso a causa del covid, ma sicuramente ha visto i bambini e i ragazzi più in presenza rispetto allo scorso anno. Ci traccia una fotografia dei suoi alunni rientrati più o meno in presenza dopo un susseguirsi di Dad?
“Nel corrente anno scolastico la didattica è stata sempre in presenza per la scuola dell’infanzia e primaria. Nonostante ciò alcuni genitori, nel timore del contagio da covid, non hanno fatto frequentare con regolarità la scuola ai propri figli, soprattutto nei primi mesi dell’anno scolastico. Le assenze si sono verificate maggiormente alla scuola dell’infanzia, anche perché alla primaria i genitori sono stati richiamati all’osservanza dell’obbligo”.
La scuola è un osservatorio privilegiato delle problematiche socio-ambientali dei bambini e dei loro genitori. Quali sono le difficoltà più comuni, a cui oggi si aggiungono quelle connesse alla pandemia, con le quali impattate come istituzione scolastica?
“Una delle problematiche più comuni riscontrate è che, in caso di contesti familiari deprivati culturalmente e socio-economicamente, i bambini sono penalizzati nel percorso di crescita, nonostante la scuola metta in campo interventi per sopperire alle carenze educative e garantire a tutti gli alunni pari opportunità. Un’altra problematica riguarda parte di genitori che per la giovane età o per i contesti socio-culturali di provenienza non sono in grado di svolgere il proprio ruolo in maniera efficace, mostrando spesso immaturità o ansia o troppa permissività e non promuovendo l’autonomia e l’indipendenza dei figli. La problematica maggiore rilevata rispetto all’emergenza covid è la mancanza di relazioni sociali, soprattutto per gli alunni della scuola dell’infanzia che in questi due anni non hanno vissuto momenti di condivisione con i coetanei. I genitori in questo periodo hanno avuto difficoltà nella gestione dei figli, consentendo per tempi lunghi l’uso di strumenti tecnologici, spesso non controllato”.
Il vostro Istituto Scolastico ha accolto la proposta del progetto Legami Nutrienti di attivare delle antenne cd. interattive al suo interno. Ci spiega nel dettaglio l’iniziativa?
“Le “Antenne” del progetto Legami Nutrienti costituiscono un punto di osservazione privilegiato delle dinamiche relazionali tra bambini e con gli adulti e delle problematiche socio-culturali; attraverso la collaborazione con personale qualificato si possono individuare in maniera precoce le difficoltà del bambino e del nucleo familiare in un’ottica di prevenzione della povertà educativa”.
Cosa vi aspettate dalla collaborazione con il progetto Legami Nutrienti?
“Dalla collaborazione con il progetto Legami Nutrienti ci si aspetta un supporto psicologico e pedagogico sia per i docenti, con attività di ascolto e formazione, per migliorare le relazioni e il benessere psico-fisico dei bambini, sia per le famiglie, per sostenerle nel difficile compito della genitorialità ed eventualmente prenderle in carico con azioni di consulenza, aiuto educativo e accompagnamento nella conoscenza e accesso ai servizi per la salute e l’educazione”.
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