Legami Nutrienti per sostenere le famiglie fragili, i nostri primi due anni

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Partito nel Luglio 2020 sui territori della Città Metropolitana di Napoli-IX Municipalità (Soccavo-Pianura) e del Comune di Quarto, in piena crisi pandemica e con tutte le difficoltà del caso, Legami Nutrienti ha compiuto due anni durante i quali ha messo a punto una serie di attività tutte improntate alla prevenzione precoce del mal-trattamento, quindi, all’accompagnamento delle famiglie vulnerabili.

Sostenere e prendersi cura dell’ambiente familiare significa non altro che investire nel capitale umano futuro e prevenire i principali fattori di rischio della povertà educativa.

Il dispositivo più importante attivato a soccorso dei genitori e dei bambini fragili, basato sul concetto di prossimità, è l’home visiting che consiste nella presenza all’interno dell’abitazione familiare di un’operatrice  formata al compito di accompagnare i genitori nella cura materiale ed emotiva del figlio appena nato – costruendo con loro una relazione di fiducia e non giudicante – e di connetterli alla rete dei servizi territoriali a cui spesso non sanno o non ritengono importante accedere.

Ad oggi sono stati presi in carico 24 nuclei familiari con i quali si è potuto raggiungere il primo obiettivo a medio termine di diminuire l’isolamento delle madri, principali datori di cura, migliorare la loro sintonia con i figli, aumentare la fiducia verso le istituzioni e la progettualità di vita.

 

 

Collegate all’home visiting ci sono poi le attività di consulenze psicologiche e sanitarie offerte a 18 persone, tra adulti e bambini speciali, con il risultato di una maggiore attenzione da parte dei genitori ai bisogni dei propri bambini ed i percorsi di accompagnamento ai legami che hanno raggiunto anch’essi 18 famiglie con il risultato di sostenerle nell’accesso alla rete dei servizi socio-sanitari e di ridurre la distanza tra loro e le istituzioni non più percepite come nemiche.

Sul fronte della relazionalità, altro valore a fondamento di Legami Nutrienti, nei due anni di progetto sono stati attivati i gruppi mamme e le mamme peeer: ad oggi sono state coinvolte 20 donne con il risultato di aumentare il mutuo-auto-aiuto tra loro e ridurre il sentimento di solitudine. Mentre nel 2022 presso l’Istituto Penitenziario minorile di Nisida sono partiti due cicli di incontri di sostegno e riflessione sulla genitorialità, rivolti ai giovani ospiti, che ad oggi hanno contato n. 9 incontri di gruppo, 12 consulenze personali con il risultato di sviluppare un confronto tra le vision della genitorialità nelle diverse culture, trattare le ferite sulla propria infanzia, spesso negata, e la genitorialità mortificata, coltivare aspirazioni di cambiamento.

 

Gli Istituti Scolastici, nello specifico IC Russolillo di Soccavo, II Circolo Didattico di Quarto e scuola Froebel, sono tra i grandi protagonisti delle attività progettuali grazie alle antenne interattive e gli spazi relazionali ovvero spazi di accoglienza, incontro e consulenza a cui i i piccoli alunni ed i loro genitori possono partecipare direttamente o attraverso l’intermediazione del corpo docente. Ad oggi 355 bambine e bambini coinvolti, 53 insegnanti, 17 genitori, con il risultato di aumentare legami nutrienti trai pari, tra adulti e tra adulti e bambini.

Trasversali alle azioni di front con le famiglie vulnerabili, sono state poi le attività di formazione e supervisione con la comunità educante e la costruzione di reti territoriali che hanno sempre visto una partecipazione massiva non solo degli operatori degli enti partner ma dei professionisti socio-sanitari del territorio.

Nello specifico sono state realizzate giornate formative su tematiche specifiche, come l’ home visiting ed il sostegno alla genitorialità vulnerabile, che hanno raggiunto in totale circa 800 operatori mentre 4 sono stati i tavoli di lavoro e riflessione sul sostegno alla genitorialità fragile e 2 i tavoli sul lavoro con i bambini e le bambine in età 0-6 anni a cui hanno partecipato gli enti no profit e istituzionali insistenti sui territori del Comune di Quarto e della IX Municipalità – Comune di Napoli.

 

 

Fiore all’occhiello di Legami Nutrienti è poi la VIG (Video Interaction Guidance) un intervento proposto da una operatrice appositamente formata – nel contesto dell’home visiting e della consulenza psicologica – alla famiglia di cui si prende cura: attraverso le riprese video delle interazioni tra genitore e figli emergono gli scambi positivi e gli effetti benefici degli stessi, con il risultato di sostenere lo sviluppo di relazioni responsive e migliorare la qualità del legame genitoriale.

“Il punto di forza del nostro progetto – spiega la presidente della Cooperativa L’Orsa Maggiore, Francesca D’Onofrio – è la costruzione di un modello integrato che vede coinvolte istituzioni e terzo settore nel tessere trame accoglienti e non giudicanti con le famiglie vulnerabili, spesso oggetto di interventi frammentati che rischiano solo di disperdere le loro motivazioni al cambiamento e le allontanano dai luoghi di cura, depotenziando le risorse pure presenti”.

“Ad oggi possiamo sicuramente dirci soddisfatti – continua – pur avendo affrontato innumerevoli difficoltà date dalla prolungata pandemia che ha ostacolato le attività all’interno del domicilio delle famiglie prese in carico, paradossalmente, proprio nel periodo in cui c’era più bisogno di offrire loro un aiuto concreto”.

“Ci aspettano ancora altri due anni molto ricchi – aggiunge – in cui lavoreremo sempre più intensamente nella costruzione dei legami di fiducia con le famiglie e la comunità educante a cui intendiamo affidarle in un’ottica di autonomia e autopromozione”.

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