INNOVARE L’EDUCAZIONE: SCOPRI LE TRE METODOLOGIE DEL PROGETTO LEELA

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Il progetto Leela si pone l’obiettivo di contrastare l’avanzamento della povertà educativa nel territorio della Valpolcevera, attraverso lo sviluppo delle LIFE SKILLS (o “competenze per la vita”). Si tratta di 10 abilità umane, individuate dall’O.M.S.,  che permettono di far fronte in maniera creativa e resiliente alle difficoltà del proprio ambiente di vita,  superare gli ostacoli, creare comunità resilienti e vivere al meglio delle proprie possibilità.

Le 10 life skills individuate dall’O.M.S. sono: gestione di sé, gestione dello stress, gestione delle emozioni, empatia, comunicazione efficace, relazioni interpersonali, pensiero critico, creatività, prendere decisioni e risolvere problemi.

Le 10 life skills sono state suddivise in tre domini: “Io e me stesso”, “Io e gli altri”, “Io e il mondo”. Per ciascuno di questi domini è stata individuata, con fondamento accademico, una metodologia educativa specifica, validata ed efficace. L’utilizzo sinergico delle tre metodologie offre uno sviluppo completo e integrato delle 10 Life Skills.

Le tre metodologie selezionate sono: il Protocollo Gaia per il dominio “Io e me stesso” (che lavora sulle life skill Autoconsapevolezza, Gestione emozioni, Gestione stress); la Comunicazione Non Violenta per il dominio “Io e gli altri” (che lavora sulle life skill Capacità relazionali, Comunicazione efficace, Empatia), e per il dominio “io e il Mondo” la metodologia Philosophy For Children (che lavora sulle life skill Risolvere problemi, Prendere decisioni, Creatività, Senso critico).

Il Protocollo Gaia è un programma di educazione all’autoconsapevolezza basato sul Protocollo Mindfulness Psicosomatica (PMP), approvato dal MIUR, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dalla federazione dei Club UNESCO e realizzato su oltre 24.000 giovani e adulti con risultati (validati scientificamente da ricerche internazionali) che ne provano l’efficacia per la riduzione dello stress, per il miglioramento del benessere e dell’autostima, della gestione delle emozioni, della concentrazione e del rendimento scolastico.

La Comunicazione Nonviolenta è un modello comunicativo basato sull’utilizzo di strumenti assertivi, permette di creare contesti comunicativi win-win anche nelle situazioni più difficili, utilizzato come strumento di pacebuilding con ottimi risultati in paesi conflittuali (Israele, Palestina, Nigeria, Ruanda, Sierra Leone). Ideato da M. Rosenberg è diffuso in tutto il mondo dal Center for Nonviolent Communication, sviluppa ascolto empatico ed efficacia comunicativa. Nelle scuole è stato sperimentato ampiamente ottenendo ottimi risultati soprattutto nello sviluppo delle capacità relazionali dei bambini e in particolar modo nella relazione bambino-adulto.

La Philosophy For Children – ideata da M. Lipman, e A.M. Sharp – si è sviluppata in molti paesi del mondo dimostrandone l’efficacia rispetto allo sviluppo del pensiero caring (prendersi cura di come si pensa), del pensiero critico, creativo ed argomentativo come presupposti per la comprensione e l’azione nel mondo. Viene utilizzato nelle scuole per configurarle come comunità di ricerca per costruire significati comuni, prendere decisioni e affrontare problemi in maniera dialogica e razionale.

L’utilizzo integrato e sistemico delle nostre tre metodologie innovative all’interno delle scuole e della comunità educante produce risultati eccellenti rispetto a empowerment e resilienza dei minori in condizione di povertà educativa. Due enti di ricerca monitorano e validano i risultati del progetto

Le tre metodologie educative utilizzate dal progetto LEELA sono state già sperimentate e studiate attraverso studi e ricerche nazionali ed internazionali.  Tuttavia, uno degli obiettivi del progetto LEELA è valutarne l’efficacia, anche nella loro interrelazione, in termini di miglioramento dei repertori emotivi e comportamentali dei minori coinvolti. Tutti e 6 gli istituti comprensivi partner sono quindi coinvolti in una sperimentazione -portata avanti da V.I.E., importante centro di ricerca spin off dell’Università di Genova, per la misurazione dei risultati ottenuti attraverso le tre metodologie impiegate. Inoltre, IREF – primaria società di ricerca in ambito sociale ed educativo, formulerà la valutazione d’impatto del progetto a tre anni dalla sua conclusione, per verificare la sostenibilità e la durata dei benefici delle azioni intraprese.

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