Hub “Ortocontorto”: a Fonte Nuova la natura come “esperienza giornaliera”

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La pedagogia della natura raccoglie alcuni tra gli orientamenti pedagogici e didattici più ricchi di sviluppi, ovvero quelli riferiti all’ambiente nelle sue molteplici interconnessioni e nelle sue dinamiche comunicative e formative, a partire dalla dimensione umana per comprendere la più vasta dimensione delle alterità non umane.

Seppur attraverso gesti apparentemente semplici, l’Hub “Ortocontorto” del progetto “L’Atelier Koinè” – in corso nell’Istituto ‘Pertini’ di Fonte Nuova –  vuole andare a scandagliare la dimensione umana più profonda, in modo da avvicinare il più possibile i ragazzi alle varie alterità.

Questo laboratorio si rivolge a studenti di prima e seconda media e viene svolto la mattina durante le lezioni che assumono, dunque, la veste di lezioni esperienziali, dove la materia introdotta viene sperimentata sul campo. In un’ottica sistemica, per quanto attiene agli ambienti formali dell’apprendimento, va osservato come la scuola aprendosi a esperienze altre ha la concreta possibilità di motivare i ragazzi a scoprire segnali di saperi ancora inesplorati.

D’altra parte, Dewey, grande pedagogista del Novecento, si poneva retoricamente con profonda saggezza la domanda: “Che cos’è l’educazione se non la continua ricostruzione dell’esperienza?”.

I ragazzi dell’Hub “Ortocontorto” dell’Istituto “Pertini” di Fonte Nuova hanno rappresentato le loro esperienze in questo laboratorio, prima in aula attraverso il disegno e, in seguito, all’esterno dove hanno “adottato” un pezzo di terreno che a breve diventerà il loro orto.

Uscire da scuola per scoprire le meraviglie del mondo significa anche imbattersi e meravigliarsi delle grandi contraddizioni della natura e della sua bellezza. Educare a sviluppare un pensiero ecologico e delle connessioni significa, dunque, promuovere la capacità di “guardare lontano” ma anche “guardare nel profondo”.

Francesca Guglielmo, tecnico dell’hub, ci racconta di questo percorso così: “In due ore si riesce a fare sia pratica che teoria. In questi momenti i ragazzi  progettano e immaginano il loro lavoro e poi, nella pratica, zappano, rastrellano, tolgono le erbacce”.

I giovani hanno iniziato ad entrare in contatto anche con il processo di semina, prima sempre attraverso la teoria, poi praticamente, mettendo i semi all’interno di bicchieri utilizzati come semenzai elementari per arrivare alla crescita di una piantina.

Nel nostro percorso di pedagogia ambientale la natura “sale in cattedra” e ci invita a esplorarla come ogni volta fosse la prima, cercando di cogliere con calma le “sfumature” che la routine del nostro vivere quotidiano spesso copre.

Una scuola all’aria aperta che si fa promotrice di un approccio sistemico alle discipline, le quali vengono in luce a partire dalle loro intrinseche connessioni e non a partire dai lessici specialistici. Ogni disciplina scolastica ha ragion d’essere in quanto illumina, con un particolare e specifico punto di vista, la casa comune in cui abitano tutte le specie viventi, inclusa la specie umana.

Nella scuola all’aria aperta, la scoperta da parte degli alunni del mondo naturale, fa sì che essi possano collegare elementi diversi in sistemi reticolati orientati alla sopravvivenza; permette di intrecciare saperi diversi realizzando, nella concretezza dell’apprendimento il superamento della frantumazione disciplinare.

L’aspetto che più ci entusiasma dell’HUB “Ortocontorto” è che gli alunni scoprono il significato dei saperi specialistici in quanto li ritrovano “tutti interi” nell’esperienza concreta!

“Che errore è stato allontanarsi dalla natura! Nella sua varietà, nella sua bellezza, nella sua crudeltà, nella sua infinita, ineguagliabile grandezza c’è tutto il senso della vita.” (T. Terzani)

 

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