A Terrasini, un presidio d’ascolto per tutti, in particolare per i nostri ragazzi.
di La Lanterna di Diogene Coop. Sociale Onlus
Presso l’Istituto partner Giovanni XXIII è gestito lo sportello d’ascolto, reso possibile dal progetto: “L’Atelier Koinè” selezionato da Impresa Sociale CON I BAMBINI e presentato dalla Lanterna di Diogene. Un contributo importante ci giunge dalla psicologa Dott.ssa Rosalba Barbera che ci illustra l’importanza di un sostegno psicologico, specie nell’età adolescenziale.
L’adolescenza è un periodo di grandi cambiamenti, di sfide e di crescita che permette di diventare adulti, ossia di poter investire la propria maturità cognitiva e affettiva in un progetto relazionale e lavorativo. Per poter realizzare la propria crescita l’adolescente deve portare a termine alcuni specifici compiti che riguardano la costruzione della nuova identità da tutti i punti di vista (biologico, sociale e culturale) e deve assumersi delle responsabilità.
È intuibile come l’adolescenza è di per sé un processo di cambiamento che necessariamente comporta esperienze sia di perdita che di rinnovamento: è uno snodo temporale dove si integrano, un po’ alla volta, i tasselli della nuova identità abbandonando le certezze infantili e creando nuovi punti di riferimento che permettano di orientarsi verso un nuovo senso di sé. È il tempo per sperimentarsi e per avviare un processo di separazione-differenziazione dai propri genitori e dai loro modelli dando spazio ad altre relazioni significative come gli amici o altri adulti.
Gli adolescenti hanno un bisogno fondamentale di socializzare e questo oggi è permesso anche grazie ai social, purtroppo la realtà virtuale sembra condizionare moltissimo l’evoluzione psicosociale dei ragazzi e le relazioni con i genitori.
È incredibile vedere con quale velocità ed intensità è stata colpita la vita dei giovani nell’ultimo decennio a causa dei social. Infatti in questo lasso di tempo la vita reale è stata riversata su quella online, rivoluzionando così il modo di comunicare e di relazionarsi che non è condiviso dalle generazioni precedenti.
Quando un ragazzo incontra delle difficoltà emotive, comportamentali o relazionali, quando manifesta dei sintomi ben precisi, spesso la sofferenza e il disagio coinvolgono, seppur con modalità differenti, tutta la famiglia che intravede, nell’assenza di contatti reali con altri pari, il problema. In questi casi l’intervento psicologico è più efficace quando i genitori sono disposti a partecipare agli incontri richiedendo una guida da cui trarre spunti per apportare alcuni cambiamenti nelle modalità di relazionarsi con il figlio o di comunicare con lui o di accogliere e recepire i suoi bisogni più profondi anche se non condivisi.
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