La testa tra le nuvole – Una testimonianza dallo sportello di ascolto dell’I.C. Pertini di Trapani

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Allo sportello d’ascolto della scuola I.C. Pertini di Trapani, un intervento realizzato grazie al progetto L’Atelier Koinè finanziato da Impresa con i Bambini mediante il fondo a contrasto della povertà educativa, è venuta una mamma preoccupata di alcuni atteggiamenti del figlio, che ritrova profondamente cambiato: “sta sempre per i fatti suoi, chiuso nella sua cameretta e guai a chi entra senza bussare, ha sempre la testa fra le nuvole, e poi sembra che non mi ascolta”.

Durante il periodo adolescenziale molti genitori si preoccupano per alcuni comportamenti messi in atto dai figli adolescenti. Le lamentele più comuni riguardano l’eccesso di disordine, il vivere la casa “come un albergo”, il chiudersi in camera senza raccontare mai nulla, non rispettare gli orari di rientro, rispondere male ai genitori, passare ore sui social, stare con la testa tra le nuvole e perdere tempo, fare uso sporadico di cannabis e alcool. Si assiste a un conflitto acceso tra i genitori che vorrebbero che il figlio si comportasse in modo diverso e l’adolescente che reclama a gran voce i propri bisogni. Da questo conflitto molto spesso ne consegue un effetto paradossale: più il genitore diventa critico e invadente, più l’adolescente aumenta la frequenza proprio di quei comportamenti che per il genitore sono intollerabili alimentando il clima conflittuale all’interno della famiglia.

Alla signora sono stati dati dei consigli su come potere aiutare il proprio figlio, in questa delicata fase di crescita. Prima di tutto è bene che sappia distinguere tra quelli che sono i comportamenti da tollerare, perché tipici della fase adolescenziale, da quelli, invece, considerati problematici, per cui diventa necessario intervenire.

I comportamenti tipici della fase adolescenziale sono: frequenti malumori, aumento della consapevolezza di sé e del proprio corpo, gironzolare senza avere una meta precisa, sensazione maggiore di invulnerabilità, marcata tendenza ad assumere atteggiamenti polemici, idealistici e critici, raggiungimento di una maturità sessuale e forte spinta all’esplorazione e alla sperimentazione, tendenza a vivere con forte stress le situazioni quotidiane in cui è chiamato a prendere delle decisioni, forte bisogno di privacy, spiccato interesse per la tecnologia e i social media, disordine nella stanza.

Quelli preoccupanti invece sono: stati d’animo più intensi, più dolorosi e più lunghi; comportamenti a rischio dipendenti dall’umore, depressione maggiore, attacchi di panico; gesti auto lesivi e pensieri suicidari, fobia sociale e isolamento; perfezionismo e standard irrealistici; abbuffate, vomito e dieta restrittiva; igiene praticata in modo ossessivo o del tutto assente, incapacità a completare un compito o  un progetto, forte distraibilità, cronico ritardo agli appuntamenti, abuso di sostanze, vendita di droghe, uso di sostanze tra pari, aggressioni fisiche o verbali, fughe da casa, totale isolamento dalla famiglia, rottura della comunicazione, uso quotidiano di bugie e tendenza a nascondere le cose, eccessiva tendenza a trascorrere diverse ore al giorno di fronte al computer, su siti a rischio, chattando con partner conosciuti online e rivelando informazioni molto personali sui social network, cronica tendenza a fare molto tardi la notte e a dormire quasi tutto il giorno nel weekend; ritardi o assenze da scuola dovute ai ritmi sonno-veglia alterati.

Quindi una volta distinti i due tipi di comportamento, individuando di trovarsi di fronte a quelli tipici della fase adolescenziale, entrambi i genitori devono armarsi e di tanta pazienza e imparare a tollerare non tutto, ma molto, affinché il figlio trovi la sua direzione e possa sviluppare al massimo le sue potenzialità, contando su un genitore presente e capace di comprenderlo.

Il compito di un buon genitore è aiutare il figlio adolescente a canalizzare al meglio le sue risorse in questa fase delicata della vita.

 

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